Il giornalista Mario Giancristofaro e lo scrittore Remo Rapino

LANCIANO

Il Frentano d’oro va allo scrittore Remo Rapino

Assegnato il prestigioso riconoscimento, premiazione il 9 ottobre: «Con lui il nome della città vola in alto»

LANCIANO. Lo scrittore lancianese Remo Rapino è il Frentano d’oro 2021. È quello che avrebbe voluto Ennio De Benedictis, ideatore e fondatore dello storico premio, scomparso a 85 anni lo scorso 29 giugno. Mesi addietro aveva indicato il nome del creatore dello strampalato e irresistibile “cocciamatte” Liborio come nuovo frentano da premiare alla ripresa quest’anno dell’iniziativa, dopo due anni di interruzione forzata a causa dell’emergenza Covid.

L’autore di “Vita, morte e miracoli di Bonfiglio Liborio” (edito da minimum fax), romanzo vincitore del Premio Campiello 2020, sarà premiato sabato 9 ottobre, alle 18, al teatro Fenaroli. La cerimonia, giunta alla 22ª edizione, sarà anche l’occasione per ricordare il ragionier De Benedictis, motore infaticabile della vita culturale e professionale di Lanciano. «Aveva già stabilito di assegnare il premio di quest’anno a Remo Rapino per i suoi grandi meriti letterari», racconta il giornalista Mario Giancristofaro, coordinatore del premio insieme al vicepresidente dell’associazione, Stefano Graziani, e al comitato direttivo, «qualche mese prima di lasciarci, Ennio mi disse: “È una parola che ha fatto Remo?”. E aveva ragione: chi più di lui ha portato in alto il nome di Lanciano, non solo con il Premio Campiello ma con tutta la sua produzione di poesie, racconti, saggi civili».

Il Frentano d’oro, come ha scritto il suo fondatore, è «un premio che viene assegnato annualmente ad una persona nata nella Frentania che nel campo delle scienze, della cultura, della musica, dell’arte, dell’economia e della professione si è resa benemerita dando lustro alla sua terra di origine in patria e nel mondo». «Quando De Benedictis mi fece la proposta, ero molto imbarazzato», ricorda Remo Rapino, «credevo fosse un riconoscimento troppo grande per me. Ma più ci pensavo, più capivo che era un dono grande e mi sono sentito di doverlo accettare perché credo sia un omaggio che mi giunge dalla città, dalle persone che la abitano, dagli amici, da Ennio De Benedictis e dalle persone care, persino quelle che non ci sono più, in primis mio padre».

Nel corso della cerimonia di ottobre si alterneranno interventi e testimonianze, anche dei premiati delle edizioni precedenti. Un momento speciale sarà dedicato al ricordo di De Benedictis, figura di alto spessore morale e culturale.
Una targa ricordo sarà consegnata alla figlia Manuela. Con Rapino il Frentano d’oro torna alla letteratura. Con il personaggio di Liborio Bonfiglio, strambo, bislacco e visionario, lo scrittore lancianese ha riscattato l’immagine del folle di paese dai banali pregiudizi, dagli stereotipi e dai luoghi comuni, restituendogli una dignità e una consistenza esistenziale, sociale, storica e, non ultimo, letteraria.