Il prefetto manda in città i nuclei anti-crimine
Accordo del Comune con gli istituti di vigilanza privata per maggiori controlli Il vicequestore: «I cittadini siano le prime sentinelle sul territorio»
VASTO. La percezione del rischio svuota la città al tramonto. In calo il numero di fedeli che partecipano alle messe vespertine dopo i tre scippi avvenuti in città. Molte le famiglie che si barricano in casa. L’ondata di furti e le risse aumenta l’insicurezza dei commercianti. Il prefetto di Chieti, Fulvio Rocco De Marinis, ha inviato a Vasto i nuclei di prevenzione crimine. Il sindaco, Luciano Lapenna, insieme al vicequestore, Cesare Ciammaichella, invita i cittadini a divenire preziose sentinelle e nel frattempo cerca di trasformare in azioni concrete il protocollo sottoscritto a Chieti qualche settimana fa che prevede l’utilizzo della vigilanza privata in città durante le ore notturne. Cupello e San Salvo partono con il censimento della popolazione. Gli avvocati avvertono. «Il problema è la droga. I reati potrebbero moltiplicarsi con la soppressione del tribunale».
Protocollo per la vigilanza. Si chiama “Mille occhi sulla città”. È il protocollo che il sindaco Lapenna ha sottoscritto con l’autorità di pubblica sicurezza. Lo strumento prevede la valorizzazione in città dei compiti di osservazione e controllo delle guardie giurate attraverso l’attivazione di un sistema operativo fra le centrali degli istituti di vigilanza e le forze dell’ordine. «Il risultato dovrebbe essere una sorta di rete di vigilanza capillare e diffusa in grado di allertare all’occorrenza carabinieri e polizia», dice Lapenna. Il sindaco torna a chiedere la collaborazione dei cittadini. E così pure il vicequestore Cesare Ciammaichella. «Non abbiate paura di chiamare la polizia. Formulate il 113, ma anche il 112 dei carabinieri non appena avete il sospetto che stia avvenendo qualcosa di illegale. Farlo quando è già successo tutto serve a poco», dice il dirigente del commissariato di Vasto.
Cupello e San Salvo. Angelo Pollutri e Tiziana Magnacca, sindaci di Cupello e San Salvo, ritengono sia necessario fare un censimento della popolazione. «È un modo per scoprire eventuali clandestini e evitare anche situazioni precarie anche dal punto di vista igienico e sanitario. Decine di persone che coabitano in pochi metri quadrati. Talvolta si tratta di persone che per vivere sono costrette a delinquere», rimarcano i due sindaci.
Avvocati. Per le toghe vastesi il 70% dei reati è causato dall’uso di droga. «Va combattuto lo spaccio», insistono Fiorenzo Cieri, Clementina De Virgilis, Antonello Cerella, Raffaele Giacomucci e Gianni Menna. «Un freno al dilagare della microcriminalità è rappresentato dalla Procura e dal tribunale. Guai se dovesse essere soppresso il tribunale. Per questo invitiamo i cittadini a firmare il documento contro la soppressione». Oggi, in occasione delle primarie del Pd, gli avvocati raccoglieranno le firme davanti ai seggi.
Paola Calvano
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