Il tunisino-eroe patteggia per uno scippo
Salvò dall’annegamento tre ragazzi a Casalbordino: per fargli avere la cittadinanza si mobilitò l’Italia
VASTO. Da eroe a scippatore. È la triste parabola di Othman Naser, 34 anni, l’operaio che sei anni fa soccorse e salvò tra ragazzi che stavano annegando nel mare di Casalbordino. Il tunisino ieri mattina è comparso davanti al giudice del tribunale di Vasto, Stefania Izzi, per essere processato con rito direttissimo per furto con strappo.
L’uomo difeso dall’avvocato Nicola Chieffo, ha patteggiato la pena di un anno di reclusione e 400euro di ammenda. È lui lo scippatore che martedì mattina ha avvicinato una pensionata di 83 anni in via Pisacane, nel quartiere di Sant’Anna, e le ha strappato la collana. La scena è stata seguita da alcuni testimoni che hanno fornito ai carabinieri indizi utili all’identificazione dello straniero. L’uomo è finito in cella. Durante la fuga ha perso la collana recuperata da alcuni passanti e restituita alla proprietaria.
«Ha confessato dicendo di averlo fatto in un momento di disperazione dovuto alla condizione in cui vive», dice il maggiore dei carabinieri, Giancarlo Vitiello. Ieri in aula, però, ha preferito avvalersi della facoltà di non rispondere affidandosi al suo difensore. Al termine del processo Othman Naser è tornato in libertà. La speranza è che riesca a trovare una occupazione e una fonte di sostentamento legale.
La prima volta che la cronaca si occupò di lui fu il 13 luglio 2006. Salvò tre giovani dall’annegamento ma dopo qualche giorno fu condannato perché non in regola con il permesso di soggiorno. Condannato a 5 mesi e dieci giorni di reclusione (pena sospesa) Naser fu espulso dall'Italia. Ospite nel 2008 di Giancarlo Magalli, conduttore di “Piazza Grande”, riuscì a commuovere l’opinione pubblica. L’ex ministro alla Solidarietà , Paolo Ferrero, trasmise la documentazione al collega degli Interni, Giuliano Amato, per il riconoscimento della cittadinanza. Naser riuscì a vincere la battaglia ma poi tornò nuovamente nei guai. Dopo aver trovato un lavoro (raccolta e riciclaggio di materiale ferroso) a gennaio 2011 fu arrestato con 300 chili di fili di rame appena sottratti dalla stazione ferroviaria. Il procedimento finì in primo grado con una condanna a 8 mesi e ora aspetta di essere definito in Appello.
Ma martedì si è messo nuovamente nei pasticci. (p.c.)
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