Imu, aliquote ai massimali per le seconde case
Approvato a notte fonda il documento di previsione che compensa i tagli statali Critiche in seno alla maggioranza e dalle opposizioni. Il sindaco: scelte obbligate
LANCIANO. Quattordici voti a favore, 7 contrari e un astenuto: passa così, all’1,30 della notte, il conto di previsione 2012. Bilancio «lacrime e sangue» per via dei tagli dei trasferimenti da un lato (-5 milioni di euro) e dall’altro per i rincari delle tasse e le aliquote maggiorate dell’Imu. Sì perché dopo l’approvazione degli aumenti di Irpef e Tarsu, il consiglio comunale approva anche la nuova imposta sugli immobili. Due sole le aliquote: 0,5% per la prima casa e 1,06 per tutto il resto, dalle abitazioni non principali ai negozi, dalle attività produttive alle banche.
«Aumenti di questa portata sono ingiustificati e colpiscono indiscriminatamente le famiglie», attacca il capogruppo Udc, Paolo Bomba, «si sarebbe potuto chiedere a chi aveva di più, banche e istituti professionali, senza gravare su negozi e piccole attività produttive e artigianali». «Si poteva scegliere una politica di redistribuzione fiscale, tassando i redditi più alti», è sulla stessa linea l’ex assessore alle finanze, Ermando Bozza, «aumentando le rette di asili e mense, ferme da 10 anni, per i redditi sopra i 50mila euro. E fare spese più oculate: s’ investono 20mila euro per il wireless gratuito e si cancellano le colonie per i bambini che costano meno».
«L’aumento spropositato delle tasse non corrisponde al miglioramento dei servizi, ma è una scelta politica che poteva evitarsi», rincara Manlio d’Ortona, capogruppo Pdl, «c’erano ampie possibilità di manovra, ma l’amministrazione ha scelto di far pagare le tasse e di peggiorare la già difficile condizione economica e finanziaria che stiamo vivendo». Di tutt’altro avviso la maggioranza. «È una scelta obbligata», spiega il sindaco Mario Pupillo, «siamo consapevoli delle difficoltà dei cittadini, per questo non abbiamo toccato, ma investito, su scuole e sociale che sono beni primari irrinunciabili. Gli aumenti che oggi sembrano penalizzanti servono a non sforare il Patto di stabilità». La manovra ammonta a 26 milioni di euro, di cui 7 di investimenti e oltre 9 di spesa per il personale. «Che il bilancio sia serio lo dimostra il fatto che l’opposizione non ha presentato proposte alternative praticabili», ribatte l’assessore Valentino Di Campli, «l’impegno è quello di ridurre tasse e aliquote se entro fine anno dovesse esserci un gettito superiore al previsto e se dallo Stato non si dovessero abbattere altri tagli».
Stefania Sorge
©RIPRODUZIONE RISERVATA