SAN GIOVANNI TEATINO
Incastrato sette anni dopo il furto dalle analisi sul Dna
Denunciato 32enne pescarese, decisive le tracce di sangue rilevate nel 2014 a seguito di una "spaccata" in una tabaccheria
SAN GIOVANNI TEATINO. Pensava di averla fatta franca, a quasi sette anni dal furto ai danni di un tabaccaio di via Salara a Sambuceto, ma le analisi del Dna sul sangue lo hanno identificato con certezza. Così un 32enne pescarese è stato ora denunciato per quel colpo messo a segno nel giugno 2104 subito dopo il quale, vennero rilevate delle tracce di sangue su un tubicino di carta stagnola.
Ci sono voluti anni perché l’uomo venisse individuato in quanto sottoposto al prelievo del Dna in carcere nel quale era nel frattempo finito per resistenza a pubblico ufficiale e rapina aggravata a Pescara. Quando il suo Dna è stato inserito nella banca dati nazionale, è stato identificato quale autore anche del furto del 2014.
Quella notte d'estate di sette anni fa, qualcuno ruba una macchina nei pressi della tabaccheria e sfonda la vetrina della rivendita con un piede di porco: sul posto arrivano i carabinieri che vedono una figura allontanarsi di corsa nelle campagne circostanti. Sul posto resta la macchina con gli attrezzi da scasso e il tubicino di carta stagnola arrotolato sulla quale vi sono le tracce di sangue. Forse il ladro aveva assunto cocaina, prima che entrasse in azione e il tubicino venne repertato dai carabinieri, sul quale il Ris (Reparto investigazioni scientifiche) di Roma ha trovato il Dna che ha portato alla denuncia.
copyright il Centro