Indagini nella fabbrica in fiamme Sotto sequestro lo stabilimento 

Sigilli della squadra mobile al capannone della Mag.ma per verificare eventuali responsabilità L’inchiesta resta a carico di ignoti: la procura potrebbe nominare un consulente tecnico esterno

CHIETI. Svolgere i sopralluoghi necessari per individuare con esattezza le cause che hanno scatenato l’incendio di lunedì scorso, accertare il rispetto di tutte le norme di sicurezza e lo stato di manutenzione dei macchinari: con queste finalità sono stati posti, nella tarda mattinata di ieri, i sigilli nello stabilimento della Mag.ma di Chieti Scalo. A procedere con il sequestro dell’intera azienda, nell’ambito dell’inchiesta coordinata dal pm Marika Ponziani, è stata la squadra mobile della questura di Chieti. La polizia è arrivata intorno alle 13 nello stabilimento della zona industriale che tratta rifiuti dai quali vengono recuperati materiale plastico e cellulosa. Il sequestro che è stato eseguito nell’ambito dell'inchiesta per incendio colposo, aperta dalla procura della Repubblica del capoluogo, al momento anche a carico di ignoti.
Tra l’altro, proprio ieri, i vigili del fuoco hanno svolto un ulteriore controllo per verificare che fossero ormai spenti anche gli ultimi focolai. Ultimata quindi la bonifica del sito. I danni alla struttura della Mag.ma, che già nel 2009 era stata devastata da un altro rogo di notevoli proporzioni, sono gravissimi. Fiamme alte e fumo hanno tenuto impegnate, giorno e di notte, le squadre dei vigili del fuoco praticamente fino a ieri, quando poco prima del sequestro gli ultimi pompieri hanno lasciato l’area. Ora l’attività degli inquirenti si concentrerà sull’accertamento delle cause. Con molta probabilità, la procura procederà anche alla nomina di un consulente tecnico per affiancare la polizia nello svolgimento delle indagini.
Le ipotesi iniziali hanno attribuito a cause accidentali l’incendio iniziato nel settore in cui si smaltiscono pannolini e pannoloni. In particolare le fiamme sarebbero partite dai macchinari che dividono la plastica dalla cellulosa. Ma starà alle indagini della polizia fare completa luce, per accertare se durante le lavorazioni sono state seguite tutte le norme di sicurezza, verificare lo stato di manutenzione dei macchinari e se gli addetti siano stati formati adeguatamente per svolgere determinate attività. Da capire anche perché il sistema antincendio non sia stato efficace.
Nei giorni scorsi, grande allarme in tutto il comprensorio hanno suscitato le emissioni nella zona. Tuttavia il comando vigili del fuoco ha confermato l’assenza di fumi nella zona, mentre l’Arta, dopo i risultati dei campionamenti condotti nelle aree sensibili, ospedale compreso, ha reso noto che i valori sono risultati al di sotto della rilevabilità strumentale. Sono invece attesi nei prossimi giorni gli esiti degli esami condotti sui terreni potenzialmente interessati. La Asl dal canto suo ha confermato che l’attività di valutazione delle ricadute dell’incendio proseguirà nei prossimi giorni, così come gli esami di competenza su prodotti animali e vegetali.
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