Inquinamento del fiume Trigno, primo rapporto in Procura
Il comandante del porto consegna ai magistrati il fascicolo sulle indagini. Nel mirino degli investigatori anche il funzionamento dei depuratori
VASTO. Inquinamento del Trigno: l’autorità marittima ha ricevuto dall’Arta i risultati delle analisi eseguite sui campioni di acqua prelevata il 25 marzo scorso dal fiume che traccia il confine con il Molise e dall’affluente Annecchia. Il comandante del Circomare, Giuliano D’Urso nelle prossime 48 ore consegnerà il fascicolo in Procura. L’inchiesta, avviata dal sostituto procuratore Enrica Medori, è al capolinea. «L’indagine non è conclusa», spiega il comandante dell’Ufficio circondariale marittimo. «Vista la delicatezza del caso al momento non è possibile anticipare nulla», afferma l’ufficiale. «Ogni decisione sarà comunicata dall’autorità giudiziaria».
Sulla scrivania del Pm Medori sono già finiti diversi faldoni preparati dai carabinieri del Noe, il Nucleo operativo ecologico. Il reato ipotizzato è inquinamento ambientale. Stando a indiscrezioni a far ammalare il Trigno al punto da portare al declassamento dell’acqua non è stata una causa ma un coacervo di cause, non ultimo il malfunzionamento o l’inesistenza in alcuni tratti di adeguati depuratori. E sul funzionamento dei depuratori è intervenuto più volte anche Augusto De Sanctis, responsabile regionale del Wwf.
L’indagine della Procura di Vasto, seguita con attenzione anche dal procuratore capo, Francesco Prete, riguarda la traversa di Pietra Fracida ma anche le aree a monte e a valle, un percorso di 80 chilometri. L’inchiesta ha subito un’accelerata ma procede nel massimo riserbo. Gli investigatori stanno valutando ogni ipotesi. Il risultato delle analisi e delle indagini dell’autorità marittima è un tassello prezioso.
Il prefetto di Chieti, Fulvio Rocco De Marinis, ha chiesto di essere informato sullo stato di salute del fiume. Il rappresentante del governo, come promesso qualche settimana fa al sindaco di San Salvo, Tiziana Magnacca, ha ordinato il potenziamento dei controlli dell’acqua che scorre nella vallata di Lentella e contestualmente il monitoraggio delle discariche. Gli ultimi prelievi del Sian confermano che la “guarigione” del fiume è in corso. Lo stato di emergenza di inizio anno, tuttavia, è stato prorogato di altri tre mesi. Durante l’estate l’acqua sarà prelevata dalla traversa di San Giovanni Lipioni.
Paola Calvano
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