L’acquazzone manda in tilt le fognature
Strade allagate a Santa Liberata: davanti alle case fiumi di acqua putrida e topi morti
LANCIANO. È matematico: ogni volta che piove la città e le contrade si allagano. È accaduto anche ieri durante il violento acquazzone della mattinata. Particolari disagi sono stati vissuti soprattutto nelle contrade e sulla strada che collega la zona di Santa Liberata con la contrada di San Iorio. La copiosa acqua piovana, convogliata nelle fognature della zona, ha letteralmente spaccato il tombino che ridà sulla strada per San Iorio facendo fuoriuscire un violento fiume di acqua, detriti, liquami e topi morti. I residenti sono esasperati.
«Da sei mesi», segnala un abitante di Santa Liberata, «faccio segnalazioni al Comune, alla Asl e perfino alla Protezione civile senza mai ricevere un aiuto». Sulla strada in questione risiedono otto famiglie che a ogni acquazzone devono fare i conti con gli abbondanti allagamenti. Detriti, escrementi e perfino ratti morti provenienti dagli scarichi fognari si mischiano con l’acqua piovana e arrivano direttamente sugli zerbini di casa trascinati dalla violenta corrente.
Anche la carreggiata viene invasa dall’acqua con disagio per gli automobilisti. «Tutti fanno a scaricabarile», prosegue il residente, «e non sappiamo più a chi rivolgerci. La penultima segnalazione l’ho fatta sul sito del Comune a Pasqua, dopo un violento acquazzone, quando io e il vicinato abbiamo trascorso la festività a spalare escrementi e topi morti davanti alle nostre case. È una situazione da terzo mondo, è frustrante vedersi trattati con riguardo soltanto quando è periodo di votazioni amministrative mentre poi si torna ad essere gli abitanti di serie B. Stiamo valutando di sporgere denuncia».
Il disagio dei tombini che saltano in aria a ogni acquazzone interessa tutta la contrada dove, secondo i residenti, le griglie non sono mai state pulite nè ispezionate. Anche in estate si verificano allagamenti e gravi problemi di ordine sanitario. «Nelle giornate più calde», proseguono i residenti, «dobbiamo dormire con le finestre chiuse a causa degli odori nauseabondi provenienti dalle fognature».
Non va meglio in contrade come Candeloro, Sant’Amato e Santa Maria dei Mesi dove numerose abitazioni non sono collegate alla rete fognaria e sversano i liquami direttamente nei terreni.
Daria De Laurentiis
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