L’Arma “cittadina” di Guardiagrele

26 Ottobre 2016

Il titolo conferito ai carabinieri nel nome del maresciallo Neviani

GUARDIAGRELE. Il sindaco Simone Dal Pozzo, davanti a molti studenti delle scuole di ogni ordine e grado, autorità civili, militari e religiose e numerosi cittadini, ha conferito ieri la cittadinanza onoraria all’Arma dei carabinieri nella cerimonia in ricordo del maresciallo Camillo Neviani, comandante della locale caserma negli anni 40, quando si mostrò tollerante verso gli ebrei e si adoperò per far celebrare nella cittadina dal rabbino Elio Toaff, un matrimonio tra due ebrei polacchi: quello tra Luisa Moldawer, autrice del libro “Internata n. 6”, primo diario sulla vita di un campo di concentramento, e Samuele Einsenstein, diventato poi uno dei più famosi psicanalisti degli Stati Uniti.

Alle 10,30, presso il teatro Garden, dopo un ricordo della figura del maresciallo Neviani e la lettura di testimonianze di guerra di alcuni guardiesi proposte dagli alunni della III B della scuola media diretti dalla professoressa Silvia Piergrossi, il sindaco Dal Pozzo ha dato il benvenuto al generale Michele Sirimarco, comandante della Legione carabinieri Abruzzo e Molise e all’arcivescovo di Chieti-Vasto Bruno Forte. «Sono felice di partecipare a questa manifestazione», ha detto Forte, «per tre motivi: per il profondo affetto che mi lega a Guardiagrele, per la grande stima verso l’Arma dei carabinieri e per l’amore verso il popolo ebraico. I guardiesi», ha ricordato Forte, «hanno accolto con molto amore gli ebrei internati nella loro cittadina. In merito, va ricordato l’esempio dei coniugi Emidio e Milietta Iezzi, ai quali lo Stato di Israele conferì addirittura l’onoreficenza di “Giusti tra le Nazioni” per aver salvato dalla deportazione l’ebreo Joachim Weintraub. L’esempio di Neviani», ha concluso Forte, «dovrebbe farci capire che l’accoglienza dei migranti è per tutti un dovere».

Il generale Sirimarco ha poi ricordato che Guardiagrele nel 1861 è stata una delle prime città italiane ad avere una caserma dei carabinieri con la presenza di 9 militari. «Il maresciallo Neviani», ha infine osservato Sirimarco, «col suo comportamento, pur rimanendo fedele al giuramento alla Patria, ha seguito la voce della coscienza per fare del bene».

Alle 12 il sindaco ha deposto una corona d’alloro al monumento in ricordo del maresciallo Neviani, alla presenza delle figlie di quest'ultimo Elisa e Santa. Giovanni Iannamico

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