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19 gennaio

19 Gennaio 2025

Oggi, ma nel 1988, in tutta Italia, l’etichetta discografica milanese Emi lanciava il singolo “Una domenica italiana”, del cantautore Salvatore “Toto” Cutugno, sigla del varietà televisivo della dodicesima edizione di “Domenica in”, in onda su Rai 1 - intonata, nella chorus version, con Cristina D’Avena, reginetta delle canzoni d’apertura dei cartoni animati, Vincenzo “Enzo” Draghi, e I piccoli cantori di Milano di Nini Comolli coadiuvati da Cristiano “Popi” Minellono, storico collaboratore di Cutugno - con la regia di Gianni Boncompagni.

L’iconico ritornello, con due refrain ottimistici come «ma la domenica italiana, c’è qualcuno che ti ama […]» e «la schedina tra le dita può cambiare la tua vita», entrerà nell’immaginario popolare tricolore. Il pezzo sarà inserito tra le tracce dell’album “Mediterraneo”, che uscirà, sempre per la già menzionata Emi, l’1 gennaio 1987, con arrangiamenti di Giuseppe “Pinuccio” Pirazzoli.

Il brano dedicato al giorno di riposo per antonomasia nel Belpaese regalava enorme popolarità mediatica all’artista nativo di Tendola, frazione di Fosdinovo in provincia di Massa e Carrara, classe 1943, dopo il grande successo avuto con la vittoria dell’edizione numero 30 del Festival di Sanremo, il 9 febbraio 1980, con “Solo noi”. Trionfo al quale erano seguiti due secondi piazzamenti – se ne sommeranno altri quattro - nella kermesse canora della Città dei fiori, il 4 febbraio ’84 e il 7 febbraio ’87 che gli avevano fatto appioppare l’ingeneroso appellativo di “eterno secondo”.

La trasmissione “Domenica in” in questione era andata in onda dal 13 settembre 1987 e proseguirà fino al 19 giugno successivo. A condurre c’era “Lino Banfi”, alias Pasquale Zagaria”, ma Cutugno era presenza fissa (nella foto, particolare, i due insieme davanti al cruciverbone) e in più vi era la partecipazione straordinaria di Paulo Roberto Falcão, storico centrocampista della Roma, di origine brasiliana, che si era ritirato dal calcio giocato l’1 luglio 1986 e che aveva indossato la divisa della squadra capitolina dall’80 all’85, prima di passare al San Paolo, formazione dell’omonima città carioca.