«La Asl ha tutti quei debiti ma qui taglia i servizi»
Il vicesindaco Valante attacca l’azienda sanitaria e il governatore Chiodi «Quando eravamo autonomi avevamo un bilancio in attivo di oltre un milione»
LANCIANO. «Sapere che la Asl Lanciano Vasto Chieti sia ancora in perdita per circa 20 milioni di euro è uno scandalo nello scandalo e uno schiaffo per il territorio frentano. La ex Asl Lanciano-Vasto, infatti, era stata portata dall’ex manager Michele Caporossi prima in pareggio e poi in attivo di oltre un milione di euro. L’annessione quindi a Chieti è servita solo per coprire una parte dei buchi di quest’ultima e a far retrocedere il nostro territorio». Per il vicesindaco di Lanciano, Pino Valente, il buco di bilancio nei conti della Azienda sanitaria provinciale è un colpo che danneggia soprattutto i cittadini dell’Abruzzo meridionale che hanno già pagato con i tagli dei posti letto (un centinaio in tre anni a Lanciano) dei presidi (come Casoli e Gissi), del personale, dei servizi ( caso Adi e riabilitazione) i conti in rosso di Chieti e teme che questo debito di 20 milioni peserà ancora una volta nel territorio frentano e vastese.
«Voglio avere la garanzia come amministratore comunale di Lanciano e come rappresentante di una forza civica della città, che questo pesante disavanzo frutto della gestione del manager Asl Francesco Zavattaro, la cui opera fallimentare è stata avallata dal governatore Gianni Chiodi, non venga pagato ancora una volta dai miei concittadini con tagli che verranno operati per ripianare il deficit, di circa il 20 per cento, concentrati nel nostro territorio». Per Valente i tagli dovevano e devono essere fatti dove ci sono gli sprechi ossia nell’area metropolitana, dove sono concentrati tanti doppioni, di reparti e macchinari, nel raggio di pochi chilometri mentre nell’Abruzzo meridionale si boccheggia. Basti pensare all’emodinamica, la struttura salva-vita per malati cardiovascolari e infartuati: ce ne sono 5 tra private e pubbliche tra Chieti e Pescara, nessuna più a sud e fino al Molise. O alla delibera firmata che ha tagliato il contratto a una società che fornisce ausiliari, Oss (operatori socio sanitari) e infermieri soprattutto nei presidi di Lanciano e Vasto ora senza figure fondamentali per l’assistenza sanitaria.
Il vicesindaco lancia poi la sfida a Chiodi e Zavattaro: «Ci dicano prima delle elezioni regionali che cosa hanno in mente per il futuro della sanità frentana», dice Valente, «mettano nero su bianco le progettualità di rilancio dell’ospedale Renzetti e diano il buon esempio ripristinando i 10 milioni stanziati per la ristrutturazione del presidio frentano dalla passata gestione manageriale della ex Asl Lanciano Vasto, soldi scippati dalla coalizione di centrodestra».
Teresa Di Rocco
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