La città saluta padre Lorenzo Morto il frate amato da tutti

23 Dicembre 2022

Il francescano aveva 90 anni, oggi pomeriggio l’addio nella chiesa di Mater Domini

CHIETI. «Vivete col cuore». È l’ultimo saluto di padre Lorenzo ai suoi fedeli. Tra le poche frasi che è riuscito a dire lo scorso 2 dicembre, in occasione della festa per il suo 90° compleanno, questa è rimasta impressa nella testa dei presenti. Padre Lorenzo, al secolo Giustino Polidoro, è morto ieri per una complicanza renale. Magnetico e carismatico, il frate che riempiva le chiese lascia un grande vuoto. Due città in particolare piangono la sua scomparsa: Chieti, dov’è nato, dove ha ricevuto l’ordinazione nel 1958 e dove ha trascorso l’ultima parte della vita, e Lanciano, dove è stato protagonista per trent’anni, dal 1965 al 1995.
LUCIDO E SERENO
«Se n’è andato nella fede e nella serenità. È rimasto lucido fino alla fine. E ha amato la vita fino all’ultimo». Padre Raffaele Rollo, da dieci anni nella chiesa di Mater Domini insieme a padre Lorenzo e suo ultimo confessore, descrive così gli ultimi momenti. «È morto come ha vissuto, da francescano vero. Ha ringraziato Dio di aver fatto nella vita tutto quello che aveva voluto e anche di poter morire nella sua città». Padre Lorenzo era nato proprio nel quartiere dove si trova la chiesa di Mater Domini, in largo Cremonesi, primo di sei fratelli, tra cui il giornalista Guido Polidoro. «È stato sempre molto vicino alla gente», ricorda ancora padre Raffaele, «il suo cuore era tutto per gli altri. Mi colpiva sempre come riuscisse a parlare profondamente con tutti. Amava molto i giovani e per tanti è stato maestro di vita, oltre che professore a scuola. Erano due i concetti che spesso ripeteva, soprattutto quando parlava ai ragazzi: libertà e dignità. Sono due principi laici, di cui parlava molto spesso: “Due cose che non vi possono togliere”, ribadiva».
L’ULTIMO COMPLEANNO
Lo scorso 2 dicembre aveva compiuto 90 anni e la sua comunità aveva voluto festeggiarlo degnamente. La chiesa si era riempita. Per l’occasione c’era anche il coro gospel diretto da Loris Medoro. Lui era intervenuto ed era sembrato come al solito, affaticato dall’età ma sempre lucido e presente. Fino a tre domeniche fa aveva continuato a concelebrare la messa della domenica insieme a padre Raffaele. Durante la celebrazione si ritagliava sempre lo spazio dell’omelia, un momento in cui faceva ciò che gli riusciva meglio: toccare il cuore di tutti. Ne restava affascinato anche chi era lontano dalla chiesa, come l’ex docente del liceo scientifico Masci Roberto Leombroni, che si autodefinisce con ironia un “ateo mangiapreti”. «In molti, in queste ore tristi», dice l’ex professore, «enfatizzano il fascino che Lorenzo esercitava anche grazie alla sua lunga e fluente barba bianca. Un bel po’ di anni fa, rimasi gradevolmente spiazzato quando, entrando nella sua sagrestia, vidi in bella mostra l’inconfondibile copertina dei nove volumi di un libro a me particolarmente familiare: la “Storia del pensiero filosofico e scientifico” di Ludovico Geymonat (un altro ateo mangiapreti). Come? Un frate che legge Geymonat? Poi, può capitare che, per un funerale o un altro evento collettivo, ti trovi ad assistere a una messa in quella chiesa, e ad ascoltare un’omelia di quel frate. Lo ascolti con attenzione e, lo ammetto, persino con partecipazione. Perché, in quelle prediche, non riscontri assolutamente alcunché di “confessionale” o di “dogmatico”. Lorenzo parla soprattutto dell’uomo. Gli orizzonti dei suoi discorsi ruotano sempre attorno alla solidarietà”, all’accoglienza, all’apertura verso il prossimo, anche quando il prossimo è molto diverso da te».

IL LUTTO
La notizia della morte di padre Lorenzo ha subito investito tutta la città. Dal Comune arriva il cordoglio dell’amministrazione: «Una personalità carismatica», dicono il sindaco Diego Ferrara e il presidente del consiglio comunale, Luigi Febo, «seguita e amata da tantissi+mi in città, sia fedeli della parrocchia Mater Domini a cui apparteneva, sia esterni, provenienti da tutto il territorio». Lutto tra i gruppi scout, un movimento a cui padre Lorenzo era stato sempre molto vicino, soprattutto il Chieti 1. Cordoglio anche dal centro d’accoglienza della comunità Papa Giovanni XXIII, la Capanna di Betlemme, diretta da Luca Fortunato. E poi c’è il mondo dello sport a piangerlo: «Tutto il comitato regionale della pallavolo abruzzese», dice Fabio Di Camillo, presidente regionale della Fipav, «si unisce al cordoglio per la scomparsa dell’indimenticabile padre Lorenzo fondatore della Spal Lanciano e da sempre vicino ai giovani e al mondo della pallavolo. Lo ricordo per avere fondato la pallavolo a Lanciano e mi fa piacere associare la sua figura ad altri due religiosi, padre Camillo D’Orsogna a Ortona e padre Giorgio Di Lembo a Pescara che sono stati fondamentali per lo sviluppo del volley nella nostra regione». I funerali si tengono oggi pomeriggio alle 15 a Mater Domini. A celebrarli sarà l’arcivescovo Bruno Forte.
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