La Regione taglia, Bicentenario a rischio

8 Maggio 2018

Mancano all’appello 500mila euro: 300mila di arretrati mai arrivati, spariti altri 200mila per le feste dell’anniversario

CHIETI . Cinquecentomila euro promessi 7 mesi fa, annunciati in incontri ufficiali ma non ancora arrivati. È appesa a un filo la stagione del Bicentenario del Teatro Marrucino. I soldi della Regione per l’«eccellentizzazione dei festeggiamenti», come l’aveva definita il presidente Pd della Regione Luciano D’Alfonso, non sono ancora arrivati a destinazione: è lunga la strada dall’Aquila a Chieti.

Si tratta di 300mila euro di fondi arretrati e di altri 200mila come «contributo straordinario» per la ricorrenza storica. Soldi che, nel bilancio della Regione che si appresta a essere votato, non ci sono: un colpo di spugna che rischia di far chiudere il Marrucino in anticipo nell’anno più importante. Finora, gli unici bonifici giunti sul conto dell’istituzione sono i contributi del Comune: 60mila euro che l’amministrazione Di Primio ha già versato, in silenzio, secondo gli accordi presi con la Deputazione teatrale. È la Regione che non ha ancora mantenuto i suoi impegni. E non è un dettaglio: a questo punto dell’anno, la mancata copertura mette a rischio il resto delle celebrazioni del Bicentenario: la Turandot, opera prevista per l’estate alla Civitella, potrebbe essere cancellata.
Niente soldi niente festa: al Marrucino non è più tempo di accumulare debiti per fare gli spettacoli. Su questo la Deputazione teatrale guidata dal presidente del cda Cristiano Sicari e da Paolo De Cesare e Annalisa Di Matteo non vuole trattare: se in cassa non ci sono fondi, allora, il cartellone resta fermo. Sarebbe una beffa incredibile proprio nell’anno del Bicentenario in cui Chieti si gioca la carta della cultura per rilanciarsi.
Il 14 ottobre scorso presentando lo spettacolo di apertura dei festeggiamenti, La Cenerentola di Rossini riadattata da Michele Mirabella, il direttore amministrativo del Marrucino Cesare Di Martino aveva messo le mani avanti dopo le prime promesse di una pioggia di fondi: «Siamo grati agli enti per la vicinanza ma allo stato mancano ancora 100 mila euro. Non è un grido d’allarme ma una semplice constatazione», aveva detto. Ora, all’appello mancano 500mila euro. Di Martino era intervenuto dopo un annuncio di D’Alfonso fatto durante una conferenza stampa convocata nel palazzo della Provincia chiamando al suo fianco anche il consigliere regionale di Forza Italia Mauro Febbo: «Il Marrucino è una istituzione importante non solo per Chieti ma per l’intera regione. L’istituzione teatrale tanta luce produce sia alla città murata che alla città più grande che va dentro al nome di Chieti-Pescara», aveva detto D’Alfonso. Di fronte a quella promessa, il sindaco Umberto Di Primio aveva parlato di «conferenza stampa spot».
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