Lanciano, il reparto di urologiaazzerato nel riordino dell'Asl
Era il fiore all’occhiello della sanità regionale ma nell’atto aziendale non c’è più traccia
LANCIANO. E' stato il primo reparto specialistico fondato nel Sessanta nella regione, per anni fiore all'occhiello dell'ospedale frentano ma ora il reparto di urologia del Renzetti sta per essere cancellato. Dopo l'accorpamento avvenuto quattro anni fa con la chirurgia, il reparto, secondo l'atto aziendale dell'Asl provinciale, diretta dal manager Francesco Zavattaro, col pensionamento del primario Carlo Manieri non sarà più unità operativa complessa. E qui nasce il problema per l'utenza e il personale medico e paramedico: «Che ne sarà del reparto?».
Sulla carta, infatti, pare non sia stato previsto nulla: non è stato specificato se sarà un'unità semplice, se avrà un'attività urologica alternativa tipo diagnostica ambulatoriale o day surgery. Insomma, il vuoto.
In pratica i tanti utenti che si servono dei 12 ambulatori presenti nel reparto, delle attività svolte quotidianamente che vanno dalla consulenza agli interventi, dovrebbero andare a Vasto o a Chieti.
«Sarebbe un peccato e un problema», sottolinea P.U. di Lanciano, «ho subito un intervento alla prostata e dopo mesi grazie agli urologi di Lanciano, attenti e gentili visto che mi hanno contattato anche a casa per sapere come andavano le cose, sto bene».
E per gli anziani - sono molti quelli assisiti a Lanciano - andare nei centri distanti e super congestionati di Chieti e Vasto anche solo per una visita di controllo o un piccolo intervento in anestesia locale sarebbe un calvario. Il bacino lancianese è talmente vasto che una struttura specialistica urologica, sebbene ridimensionata, dovrà esserci. Inoltre l'unità continuerebbe ad essere punto di riferimento per il pronto soccorso e gli altri reparti dell'ospedale. Con l'attività ambulatoriale, infine, potrebbe contribuire ad abbattere le liste di attesa nella Asl.
I medici attendono risposte dalla Asl, anche se, come ha fatto notare il consigliere regionale Emilio Nasuti (Pdl) nei giorni scorsi, la ristrutturazione prevista nel reparto di chirurgia-urologia non è casuale. Non si possono rifare stanze, bagni e letti e poi chiudere. E' anche vero, però, che quattro anni fa, dopo l'accorpamento, i letti nuovi che erano stati acquistati per l'urologia di Lanciano, finirono a Vasto.
Sulla carta, infatti, pare non sia stato previsto nulla: non è stato specificato se sarà un'unità semplice, se avrà un'attività urologica alternativa tipo diagnostica ambulatoriale o day surgery. Insomma, il vuoto.
In pratica i tanti utenti che si servono dei 12 ambulatori presenti nel reparto, delle attività svolte quotidianamente che vanno dalla consulenza agli interventi, dovrebbero andare a Vasto o a Chieti.
«Sarebbe un peccato e un problema», sottolinea P.U. di Lanciano, «ho subito un intervento alla prostata e dopo mesi grazie agli urologi di Lanciano, attenti e gentili visto che mi hanno contattato anche a casa per sapere come andavano le cose, sto bene».
E per gli anziani - sono molti quelli assisiti a Lanciano - andare nei centri distanti e super congestionati di Chieti e Vasto anche solo per una visita di controllo o un piccolo intervento in anestesia locale sarebbe un calvario. Il bacino lancianese è talmente vasto che una struttura specialistica urologica, sebbene ridimensionata, dovrà esserci. Inoltre l'unità continuerebbe ad essere punto di riferimento per il pronto soccorso e gli altri reparti dell'ospedale. Con l'attività ambulatoriale, infine, potrebbe contribuire ad abbattere le liste di attesa nella Asl.
I medici attendono risposte dalla Asl, anche se, come ha fatto notare il consigliere regionale Emilio Nasuti (Pdl) nei giorni scorsi, la ristrutturazione prevista nel reparto di chirurgia-urologia non è casuale. Non si possono rifare stanze, bagni e letti e poi chiudere. E' anche vero, però, che quattro anni fa, dopo l'accorpamento, i letti nuovi che erano stati acquistati per l'urologia di Lanciano, finirono a Vasto.
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