Lanciano, lavorava l'amianto: muore a 64 anni La famiglia chiede l’autopsia, la procura dice no
Nunzio Pierini, 64 anni di Santa Maria Imbaro, maresciallo in pensione dell’Aeronautica e presidente della società calcistica Tre Ville, è morto nella clinica Alba Chiara. Per anni ha lavorato sui ferodi dei freni degli aeromobili come tecnico della manutenzione meccanica
LANCIANO. Se n’è andato in punta di piedi nel giorno dedicato al suo sport preferito. Ma ai familiari che chiedono chiarezza su quel male che gli ha tolto la vita, ancora non viene data una risposta. Anzi, tocca loro alzare la voce e ricorrere alle carte bollate per auspicare il ricorso all’autopsia da parte della Procura che ha negato l’esame.
Nunzio Pierini, 64 anni, di Santa Maria Imbaro, presidente della società calcistica Tre Ville, maresciallo in pensione dell’Aeronautica, è morto nella notte tra sabato e domenica nella clinica Alba Chiara di Lanciano. L’uomo, esposto all’amianto per questioni professionali - ha lavorato sui ferodi dei freni degli aeromobili come tecnico della manutenzione meccanica dei velivoli tra gli aeroporti di Alghero e Amendola - si è ammalato di tumore: il mesotelioma pleurico, per l’esposizione all’asbesto.
«Mio padre», racconta Giuseppe, uno dei due figli di Nunzio, «non è stato munito di maschere protettive durante il lavoro e per questa ragione ho presentato un esposto-querela a carico di tutti i responsabili di questa vicenda per omicidio colposo. Ho interpellato un medico legale di nostra fiducia che ci ha informati sulla necessità di far eseguire subito l’autopsia su papà per verificare la presenza di corpuscoli e fibre di amianto nella pleura. Si tratta di accertamenti irripetibili», sottolinea Giuseppe, «e un eventuale rinvio della dell’esame si tradurrebbe una sorta di pregiudizio per noi familiari e per la giustizia. Ci sono molti altri casi di mesoteliomi e di morti sospette nell’Aeronautica militare ed è pendende un procedimento penale nelle Procure di Padova, Torino e Milano. Chiedo che la Procura di Lanciano si informi sulle altre indagini in corso. Insisto», continua Giuseppe, «affinché la Procura frentana disponga l’autopsia sul corpo di mio padre. L’esame citologico è stato effettuato, ma non è stato eseguito quello istologico, che è fondamentale per accertare eventuali responsabilità penali».
Un esposto-querela è stato presentato ieri al commissariato di polizia di Lanciano. Ma già venerdì scorso, presagendo la morte del padre, Giuseppe aveva consegnato una istanza ai magistrati invitandoli a ricorrere all’autopsia qualora il padre fosse deceduto.
«La salma è in una clinica senza cella frigorifera per cui è destinata alla decomposizione. Se non si agisce in fretta», sostiene l’avvocato Ezio Bonanni, presidente dell’Osservatorio nazionale amianto (Ona), «si rischia di pregiudicare tutti gli accertamenti necessari in casi del genere». Il rappresentante di Bonanni a Lanciano è l’avvocato Paolo Di Ienno.
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