Lanciano: presi i rapinatori "macellai", caccia al quarto uomo / VIDEO
Manette a tre romeni: stavano per lasciare l'Italia, hanno avuto un incidente e sono stati fermati dalle forze dell'ordine. Sono due fratelli e un cugino. Un altro è ricercato, coinvolta una donna. Il medico ferito: "Ora sono più sereno"
LANCIANO. Sono stati presi i rapinatori "macellai". Primi tre fermi di carabinieri e polizia per la vicenda della rapina ai coniugi Martelli a Lanciano: in trappola sono finiti tre romeni, due fratelli e un cugino, che stavano per partire con l'auto usata per l'assalto alla villa di Carlo Martelli e Niva Bazzan.
L'auto è una Volkswagen Golf con targa romena. Secondo una prima versione, i tre si sentivano braccati e volevano lasciare l'Italia. Mentre si allontanavano hanno avuto un incidente contro un'altra macchina. Le forze dell'ordine li seguivano e quindi li hanno presi. La Golf è stata sequestrata. Avevano addosso circa 3.400 euro. Uno di loro, capelli rasati e con la barba, è già dentro il commissariato.
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La polizia ha fatto irruzione in una palazzina in pieno centro storico, tra corso Roma e Santa Chiara, di fronte alla scuole De Titta, abitata in genere da cittadini stranieri.
IL QUARTO UOMO. Un altro rapinatore è attualmente ricercato. L'uomo, secondo la descrizione della vittima di una precedente rapina, è un italiano, «forse è un pugliese». Proprio da questa testimonianza c'è stata la svolta che hanno portato all'arresto dei tre romeni. «Anche se ho visto solo occhi dietro un cappuccio e voci il capo forse è un pugliese e gli altri sono dell'Est Europa», aveva detto un commerciante ricordando il pestaggio subito. Fonti investigative precisano che la persona cercata non necessariamente è di un'area geografica extra Abruzzo e non escludono che l'italiano possa essere anche residente nella zona di Lanciano o nella provincia di Chieti. Già in precedenti rapine alcuni malviventi avevano fatto credere alle vittime di provenire dalla Puglia.
C'E' UNA DONNA? Nelle indagini sulla rapina in villa sarebbe coinvolta anche una donna romena vicina ai banditi identificati. Il suo coinvolgimento nella sanguinaria irruzione in casa dei coniugi Martelli non sarebbe diretto ovvero non avrebbe partecipato all'assalto; secondo le forze dell'ordine può aver fornito elementi utili ai connazionali in quanto collaboratrice familiare dei Martelli. I ladri per introdursi nella villa non hanno utilizzato chiavi, ma hanno forzato il lucchetto della grata-boccaporto che accede direttamente in taverna. Da qui poi sono saliti al piano superiore dove hanno colto i coniugi nel sonno.
IL MEDICO FERITO. «La notizia mi rende più sereno e mi restituisce una maggiore tranquillità nel rientrare a casa. Adesso davvero non vedo l'ora». Così Carlo Martelli dal suo letto di ospedale dopo aver appreso dei tre arresti per l'assalto a lui e alla moglie, Niva Bazzan, nel quale sono stati brutalmente picchiati e lei ha subito la mutilazione di un orecchio. «Desidero recuperare al più presto la normalità della mia vita e la dimensione di riservatezza che l'ha sempre caratterizzata», dice Martelli.