ABRUZZO

Maltempo, per l'agricoltura "danni drammatici, campagne impraticabili"

Coldiretti chiede lo stato di calamità: "I danni peggiori sui vigneti, diventati inaccessibili dagli agricoltori per effettuare i trattamenti, specie quelli biologici"

CHIETI. Danni alle attività agricole ed alle infrastrutture rurali anche in provincia di Chieti, dove sono finiti sott’acqua ettari di vigne e campi di cereali con rischi concreti per il prossimo raccolto. E’ quanto emerge dal monitoraggio di Coldiretti sugli effetti delle incessanti piogge di questi ultimi giorni, che preoccupano gli agricoltori chietini anche in riferimento a quanto sta accadendo in Romagna e nelle Marche, dove si registrano dispersi e vittime anche tra gli imprenditori agricoli, per i quali si esprime un profondo cordoglio.

«Vigne impraticabili per poter effettuare i trattamenti, cereali completamente allettati, campi di ortaggi inondati. Le forti ed incessanti piogge degli ultimi giorni sono una tegola sull'agricoltura abruzzese anche alla luce delle preoccupazioni per quanto sta avvenendo in Romagna e nelle Marche in seguito allo stato alluvionale». È quanto emerge dal primo bilancio della violenta ondata di maltempo effettuato da Coldiretti Abruzzo che ha chiesto alla Regione, in una lunga nota indirizzata all'assessore regionale all'agricoltura Emanuele Imprudente e alla direttrice di dipartimento Elena Sico, di «verificare le condizioni per la richiesta dello stato di calamità nelle zone agricole colpite dalla furia del clima che sta compromettendo seriamente il prossimo raccolto».

“La situazione è drammatica nelle aree rurali dove – sottolinea Pier Carmine Tilli, Presidente di Coldiretti Chieti – le coltivazioni sono state compromesse e la pioggia sta creando allarme e preoccupazione. I disagi riguardano principalmente il settore della viticoltura con l’impossibilità da oltre 15 giorni di accedere ai vigneti per effettuare i trattamenti”. Risultato: l’eccesso idrico influisce sullo sviluppo di patogeni (in particolar modo peronospora e oidio) con un prevedibile – quanto inevitabile - danno al raccolto.

“Il maggiore impatto si ha sulle coltivazioni in biologico che non consentono impiego di trattamenti postumi in grado di curare le eventuali patologie che si stanno sviluppando – aggiunge Luca Celestino, Direttore di Coldiretti Chieti - Sugli altri comparti, invece, si assiste a fenomeni di allettamento dei cereali e delle foraggere e, anche in questo caso, all’impossibilità di accedere ai campi per eventuali trattamenti in grado di agire su malattie fungine che si vanno a manifestare. Impossibile per ora fare una valutazione certa del danno – conclude il direttore - Le condizioni del meteo, che non sembrano destinate a migliorare in breve tempo, non consentono le verifiche in campo e questo sicuramente non aiuta”.