Metro, 20 licenziamenti a San Giovanni Teatino I sindacati: "Ora la parola passa al giudice"

7 Giugno 2013

La crisi dell’ipermercato all’ingrosso, procedura di mobilità per sei dipendenti in meno rispetto a quanti preventivati: tre infatti hanno acettato il trasferimento in altre città e tre i turni notturni

SAN GIOVANNI TEATINO. La società Metro Italia Cash & Carry Spa, che gestisce l’ipermercato all’ingrosso ’Metrò di San Giovanni Teatino ( Chieti), ha proceduto al licenziamento di 20 degli 84 dipendenti del punto vendita. La procedura di mobilità avrebbe dovuto riguardare 26 lavoratori, ma tre di loro si sono detti disponibili a trasferirsi in altre città e altri tre ad effettuare turni notturni. Lo fa sapere il segretario della Fisascat-Cisl, Davide Frigelli.

Dei 20 lavoratori, sei hanno scelto il licenziamento volontario, perchè vicini alla pensione. L’azienda ha proposto ai dipendenti un incentivo di 18mila euro lordi per i contratti full time e di 7mila euro lordi per i part time nel caso in cui decidano di non impugnare il licenziamento. In pochi - solo coloro che ne avevano convenienza, perché vicini alla pensione - hanno accettato.

«Ora la partita si sposta in tribunale - annuncia Frigelli - perchè è ovvio che coloro che non hanno accettato l’incentivo presenteranno opposizione ad un licenziamento ingiusto». Nelle ultime settimane i sindacati di categoria, Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl e Uiltucs-Uil, tra scioperi, presidi e manifestazioni dei dipendenti, lanciando anche un appello alle istituzioni locali, si sono battuti per salvare le sorti dei lavoratori, criticando in particolare il fatto che le procedure di mobilità siano state avviate senza prevedere l’utilizzo degli ammortizzatori sociali.

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