Morte Lorena: arrivano anche i Ris per risolvere il mistero
Il sostituto procuratore Giuseppe Falasca ha ordinato un nuovo sopralluogo nella casa di Ortona in cui, lo scorso 18 agosto, è stato trovato il corpo senza vita della donna di 53 anni, madre di due figlie.
ORTONA. Arrivano i carabinieri del Ris di Roma per risolvere il giallo di Lorena Paolini. Il sostituto procuratore Giuseppe Falasca ha ordinato un nuovo sopralluogo nella casa di Ortona in cui, lo scorso 18 agosto, è stato trovato il corpo senza vita della donna di 53 anni, madre di due figlie. È l’ultima novità nell’inchiesta per omicidio volontario aggravato in cui l’unico indagato resta il marito Andrea Cieri, 51 anni, noto impresario funebre, che in base alle accuse, avrebbe stretto una corda intorno al collo della coniuge fino a provocarne il decesso per asfissia.
IL SOPRALLUOGO L’accertamento è stato disposto dal pubblico ministe-ro dopo la nuova versione dei fatti fornita dallo stesso indagato, dalla figlia minorenne (presente nell’appartamento al momento della tragedia) e dal fratello Giuseppe (nonché cognato della cinquantatreenne). I parenti più stretti di Lorena, infatti, hanno raccontato agli investigatori che lei l’ha fatta finita impiccandosi con una corda al lampadario del ripostiglio. IN CAMPO I CONSULENTI Una tesi, quella del suicidio, fermamente contestata da Silvana Paolini, la sorella della vittima, che chiede a gran voce giustizia e che, assistita dall’avvocato Francesca Di Muzio, ha nominato come consulenti il medico legale Ildo Polidoro, il criminalista Nicola Caprioli e la genetista forense Marina Baldi. L’indagato, che si è sempre professato innocente, è difeso dagli avvocati Maddalena De Gregorio ed Emilio Sivieri e si è affidato al genetista Emiliano Giardina.
I QUESITI L’arrivo del Reparto investigazioni scientifiche è previsto per giovedì prossimo. L’attenzione si concentrerà soprattutto sul locale in cui i familiari sostengono che Lorena si sia tolta la vita, ovvero lo sgabuzzino con accesso dalla veranda dell’appartamento. In particolare, il Ris dovrà accertare se il lampadario del ripostiglio presenti segni della corda che la donna avrebbe utilizzato per suicidarsi. Gli specialisti dell’Arma dovranno rispondere anche a un’altra domanda decisiva: quel lampadario era in grado di sostenere il peso di Lorena? DINAMICA DA RICOSTRUIRE Più in generale, i carabinieri in tuta bianca sono chia- mati a ricostruire l’intera dinamica del presunto suicidio, verificando se l’ultima versione fornita dai parenti agli investigatori possa trovare riscontri concreti. In questo senso risulteranno decisive anche le conclusioni del professor Cristian D’Ovidio, il medico legale nominato dalla procura. Al sopralluogo, che sicuramente andrà avanti per ore, potranno partecipare pure i consulenti e i difensori di Andrea Cieri e della sorella di Lorena.
GLI ALTRI ACCERTAMENTI Nel frattempo, proseguono gli accertamenti informatici sui cellulari dell’indagato, della vittima e della figlia minorenne. Lo smartphone della ragazza è stato l’ultimo a essere sequestrato, in ordine di tempo, dai carabinieri del nucleo operativo e radiomobile della compagnia di Ortona: ad analizzarne il contenuto, su disposizione del pubblico ministero, sarà l’ingegnere Davide Ortolano. Anche nelle chat può esserci la chiave per risolvere il mistero.