Morto a 32 anni sul campo di padel Oggi l’addio all’assicuratore Stante
Dolore e sconcerto in città per il decesso durante una partita davanti agli occhi del fratello Alessio La moglie incinta: «Dovevamo stare insieme tutta la vita». Il funerale alle 15.30 nella cattedrale
LANCIANO. «Dovevamo stare insieme tutta la vita...». Non si dà pace Arianna Caporale, la giovane moglie di Matteo Pasquale Stante, stroncato a 32 anni da un infarto sul campo da padel. Da venerdì sera la sua esistenza è stata travolta e stravolta da questa tragedia. Un malore improvviso le ha strappato via l'amore, il compagno di vita, in un momento – tra l'altro - di massima gioia per la coppia. Da poco, infatti, avevano saputo di aspettare un figlio. Come se non bastasse già il dolore per una vita spezzata a soli 32 anni.
Venerdì sera, verso le 18.45, Matteo Stante era con il fratello Alessio e due amici al centro ricreativo Rozu padel, nella zona industriale di Follani. Avevano iniziato da pochi minuti una partita, quando il giovane è stato colto da malore e si è accasciato a terra, sul campo da gioco. Subito è intervenuto il personale del centro sportivo, che ha messo in atto le manovre di primo soccorso. Dopo pochi minuti è arrivata l'ambulanza del 118. Il personale sanitario ha tentato a lungo le manovre rianimatorie, anche con l'uso del defibrillatore, ma per il 32enne assicuratore non c'è stato nulla da fare. La tragedia si è consumata sotto gli occhi attoniti dei presenti, mentre sul posto accorrevano i familiari e la moglie. I carabinieri di Lanciano, agli ordini del tenente Giuseppe Nestola, sono intervenuti per i rilievi di legge. Accertata la morte per cause naturali, su disposizione della Procura la salma è stata restituita ai familiari. Oggi, alle 15.30, nella cattedrale della Madonna del Ponte, ci sarà l'ultimo saluto.
Matteo Stante era molto conosciuto in città, dove lavorava come consulente per la Cattolica Assicurazioni. Ha sempre praticato sport, calcio in particolare, ed era un grande tifoso del Milan e del Lanciano. Accanto alla salma è stata adagiata una maglietta rossonera con il suo nome. «Ciao fratellone, non hai idea di che vuoto enorme hai lasciato», affida ai social il suo dolore il fratello minore Alessio, anch'egli assicuratore, «sei stato più di un semplice fratello, sei stato come un padre per me e non dimenticherò mai tutto quello che hai fatto per rendermi felice. Non passerà nemmeno un giorno senza pensarti, riposa in pace». La famiglia Stante per anni ha vissuto a Santa Maria Maggiore, nel quartiere Civitanova. La madre Gabriella si occupa di vendita di prodotti ittici. Il padre Claudio, originario di Fossacesia, da 40 anni è dipendente del ristorante Il Pescatore, di proprietà della famiglia Finoro; appena una settimana fa ha perso il fratello Massimo, 50 anni. «Un ragazzo solare, gioioso, spontaneo, sempre disponibile con tutti», è la testimonianza di Giovanni Finoro, che è anche assessore alla sicurezza del Comune di Fossacesia, «ricordo i bei momenti trascorsi assieme da piccoli, il padre era a lavoro qui da noi ed io e Matteo a giocare ovunque. Il nostro amato Milan, la nostra squadra, la nostra passione. Negli anni il nostro rapporto è rimasto tale. Ci siamo salutati lunedì dinanzi la chiesa di San Donato. “Ciao assessò, mi raccomando, ci vediamo presto”. E poi invece…». Ieri e oggi, per vicinanza alla famiglia Stante, il ristorante lungo la Statale 16 è rimasto chiuso per lutto.
©RIPRODUZIONE RISERVATA