l’incidente in un’area di servizio nel napoletano
Muore dopo la caduta dalle scale, indagato l’imprenditore Sarni
CHIETI. L’imprenditore teatino Teodoro Sarni, il re degli autogrill, è indagato per omicidio colposo dopo la morte di un artigiano di 69 anni, Nunzio Raiola, spirato in ospedale a distanza di venti...
CHIETI. L’imprenditore teatino Teodoro Sarni, il re degli autogrill, è indagato per omicidio colposo dopo la morte di un artigiano di 69 anni, Nunzio Raiola, spirato in ospedale a distanza di venti giorni dalla caduta dalle scale dell’area di servizio autostradale San Pietro, sull’A1, all’altezza di Napoli. Si tratta di un atto dovuto che ha consentito a Sarni – 68 anni, amministratore della società che gestisce la stazione di servizio in questione – di nominare un proprio consulente nell’ambito di un esame irripetibile, come quello dell’autopsia, disposto dalla procura partenopea per fare luce sul decesso. Al momento, dunque, non sono emerse responsabilità dell’imprenditore e non è assolutamente detto che ce ne siano.
L’incidente si è verificato lo scorso 21 febbraio, alle undici del mattino, nell’area di servizio lungo la diramazione Capodichino-Tangenziale di Napoli. Raiola, originario di Angri, per oltre cinquant’anni maestro dei tornitori meccanici del Salernitano, era in compagnia di due dei suoi tre figli al momento dell’incidente. «L’artigiano», fanno sapere dallo Studio 3A-Valore, che assiste i familiari dell’uomo attraverso il consulente Vincenzo Carotenuto e l’avvocato Raffaele Boninfante, «stava scendendo la rampa di scale, purtroppo priva di corrimano, per andare al bagno, quando è caduto rovinosamente lungo i gradini battendo violentemente il capo». Sul posto si sono precipitati in ambulanza gli operatori del 118, che hanno prestato le prime cure al sessantanovenne e l’hanno trasportato all’ospedale Cardarelli, e gli agenti della polizia stradale di Napoli Nord.
Inizialmente Raiola era cosciente, ma le sue condizioni si sono rapidamente aggravate, è presto entrato in coma e – dopo venti giorni di agonia – è spirato. Dopo la denuncia presentata dai familiari, il sostituto procuratore Mario Canale ha aperto un fascicolo – come atto dovuto – e disposto l’autopsia per accertare se il decesso sia collegato alla caduta e se le cure prestate al paziente in ospedale siano state corrette. L’autopsia è stata eseguita giovedì scorso dal medico legale Antonio Cavezza e dall’anatomopatologa Elvira La Mantia. Entro sessanta giorni saranno depositati i risultati. (g.let.)
©RIPRODUZIONE RISERVATA.
L’incidente si è verificato lo scorso 21 febbraio, alle undici del mattino, nell’area di servizio lungo la diramazione Capodichino-Tangenziale di Napoli. Raiola, originario di Angri, per oltre cinquant’anni maestro dei tornitori meccanici del Salernitano, era in compagnia di due dei suoi tre figli al momento dell’incidente. «L’artigiano», fanno sapere dallo Studio 3A-Valore, che assiste i familiari dell’uomo attraverso il consulente Vincenzo Carotenuto e l’avvocato Raffaele Boninfante, «stava scendendo la rampa di scale, purtroppo priva di corrimano, per andare al bagno, quando è caduto rovinosamente lungo i gradini battendo violentemente il capo». Sul posto si sono precipitati in ambulanza gli operatori del 118, che hanno prestato le prime cure al sessantanovenne e l’hanno trasportato all’ospedale Cardarelli, e gli agenti della polizia stradale di Napoli Nord.
Inizialmente Raiola era cosciente, ma le sue condizioni si sono rapidamente aggravate, è presto entrato in coma e – dopo venti giorni di agonia – è spirato. Dopo la denuncia presentata dai familiari, il sostituto procuratore Mario Canale ha aperto un fascicolo – come atto dovuto – e disposto l’autopsia per accertare se il decesso sia collegato alla caduta e se le cure prestate al paziente in ospedale siano state corrette. L’autopsia è stata eseguita giovedì scorso dal medico legale Antonio Cavezza e dall’anatomopatologa Elvira La Mantia. Entro sessanta giorni saranno depositati i risultati. (g.let.)
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