Muore nel cantiere operaio addetto alla sorveglianza

31 Ottobre 2012

Il magistrato dispone l’autopsia che sarà eseguita venerdì molto probabilmente un infarto ha stroncato il lavoratore

VASTO. Si è accasciato al suolo senza un lamento a pochi metri dalla betoniera. I soccorsi disperati dei colleghi non sono riusciti a salvare Gentio Dimov Sarafov, 62 anni, di origine bulgara, residente ad Apricena (Foggia), guardiano del cantiere edile della società Gli Oleandri, in contrada San Tommaso a Vasto marina. Il referto del medico legale ipotizza un arresto cardiocircolatorio. La magistratura per fugare ogni dubbio ha disposto l'autopsia. Il feretro è stato trasferito all'obitorio dell'ospedale San Pio. L'esame peritale verrà eseguito venerdi mattina alle 10. Fino ad allora il cantiere in cui è avvenuta la disgrazia resterà sotto sequestro.

«È un atto dovuto. Il provvedimento è stato adottato dalla magistratura a scopo preventivo»,spiega il legale della società, l'avvocato Arnaldo Tascione. Almeno per il momento l'avvocato preferisce non aggiungere altro. Gentio, sposato e padre di due figli, quando si è sentito male era al centro del cantiere vicino a una betoniera. Sul suo corpo non ci sono segni che facciano ipotizzare la morte dovuta a una scarica elettrica, nè ematomi causati da una caduta accidentale. Tutto lascia pensare che a uccidere l'operaio sia stato un infarto. Da qualche giorno, l'uomo accusava un dolore alla spalla sinistra. Lui stesso però aveva rassicurato i colleghi e voluto continuare a lavorare. Nel cantiere a ridosso della statale 16 di fronte all'hotel Acquario, sono in costruzione tre eleganti palazzine. Per evitare al lavoratore di affaticarsi, da qualche tempo, la società gli aveva affidato la sorveglianza. Una mansione non particolarmente pesante. Ma il cuore di Gentio si è fermato facendo sprofondare nel dolore gli amici. Gli operai e gli stessi responsabili del cantiere sono molto provati. Nessuno di loro avrebbe mai immaginato un epilogo così tragico. Gentio Dimov Sarafov era una persona generosa che riusciva a socializzare con facilità. Gli volevano tutti bene. I carabinieri hanno compiuto un sopralluogo e ascoltato le persone che negli ultimi giorni hanno lavorato con il custode. Poi è toccato a loro il compito più ingrato, avvertire della disgrazia avvenuta i familiari dello sfortunato guardiano. (p.c.)

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