Muore per una garza nell’addome, in sette a processo a Lanciano

Processo fissato per il prossimo 11 ottobre. Vincenzo Papaleo, calabrese di 72 anni, sarebbe morto per una garza dimenticata nell’addome dopo un’operazione nel reparto di urologia dell’ospedale Renzetti

LANCIANO. Rinvio a giudizio per omicidio colposo, con processo fissato al prossimo 11 ottobre, per sette persone, tra medici e infermieri del reparto urologia dell’ospedale ’Renzetti di Lancianò nel luglio 2008. La decisione, del Gup del Tribunale di Lanciano Francesca Del Villano Aceto, è in relazione alla morte di un uomo della Provincia di Catanzaro, Vincenzo Papaleo, 72 anni, nel cui addome fu lasciata una garza al termine di un intervento chirurgico. A distanza di due anni, secondo l’accusa, le sue condizioni si sarebbero aggravate fino a provocarne la morte, avvenuta nell’aprile del 2010 a Catanzaro.

L’autopsia accertò la presenza della garza ed il fatto che sarebbe stata determinante per i successivi problemi di salute dell’uomo e la sua morte. L’inchiesta fu avviata a Catanzaro dove il sostituto procuratore della Repubblica, Gerardo Dominijanni, decise di inviare il fascicolo alla Procura abruzzese, ritenendola competente. A giudizio, il primario Carlo Maniero, infermieri, strumentisti ed anestesisti. Lo stesso giudice ha respinto la richiesta del collegio di difesa di nominare un perito per verificare se la garza fosse del tipo utilizzato in sala operatoria oppure del genere usato per le medicazioni, in modo da capire se il reato possa essere stato commesso in altri ospedali italiani dove Papaleo è stato ricoverato. Sul caso le parti offese sono la moglie e tre figli.

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