Lucio Cosenza (a sinistra nella foto)

CHIETI

Nassiriya, carabiniere teatino risarcito 21 anni dopo la strage. «È una vittima di terrorismo»

La sentenza del Consiglio di Stato, che prescinde dalle lesioni riportate nell'assalto, destinata a fare giurisprudenza

CHIETI - Sono passati quasi 21 anni da quando quel camion imbottito di tritolo penetrò nella base militare Maestrale, a Nassiriya, e ingoiò vite, speranze, sogni di dodici carabinieri, cinque soldati e due civili. Ventun anni di ricordi e di dolore, di decine di strade e di piazze intitolate in tutta Italia, di polemiche politiche. Ieri, 7.639 giorni dopo la strage del 12 novembre 2003, una sentenza del Consiglio di Stato ha certificato che anche chi rimase coinvolto nell’attentato senza subire lesioni è «vittima del terrorismo». È il caso di Lucio Cosenza, oggi 49 anni, di Chieti, brigadiere capo qualifica speciale dell’Arma dei carabinieri, all’epoca dei fatti in missione in Iraq.

I PARTICOLARI SU IL CENTRO OGGI IN EDICOLA