Negri Sud, le ultime cavie mandate a Monza

I topolini degli esperimenti finiscono in un centro di recupero. Lettera dei ricercatori al prefetto

SANTA MARIA IMBARO. Sono stati consegnati ieri mattina all’organizzazione di volontariato “La collina dei conigli” i 242 topi utilizzati per la ricerca nei laboratori dell’istituto Negri Sud e che rischiavano di essere soppressi a causa delle difficoltà economiche del centro di ricerca biomedica e farmacologica di Santa Maria Imbaro. Le cavie sono state trasferite nel Centro di recupero per animali da laboratorio “Parco di Monza” dell’organizzazione lombarda con la quale da tempo era in contatto la dirigenza del Negri Sud per salvare gli animali che non potevano essere più accuditi nello stabulario dell’istituto. I topolini sono stati ceduti secondo la normativa in vigore e, come racconta l’associazione, «sono stati accolti con gioia dai volontari del centro di recupero e inizieranno ora il loro percorso di controlli veterinari e di riabilitazione ambientale e comportamentale che ne permetterà infine l’adozione come animali da compagnia. La cessione degli animali da parte della Fondazione Mario Negri Sud», sottolinea “La collina dei conigli”, «è un altro positivo capitolo nella storia del continuo impegno della associazione, che nel 2015 festeggerà i primi dieci anni di attività».

Il centro di recupero accoglie topi, ratti, conigli e porcellini d’India provenienti da laboratori di sperimentazione di numerose istituzioni pubbliche e private da tutta Italia e garantisce loro «il trattamento più adeguato alle loro necessità e un percorso di riabilitazione che permetta loro di avere una “seconda vita” nelle famiglie che li vorranno adottare».

Intanto prosegue, su un altro fronte, l’angoscia dell’istituto Negri Sud ancora in fase di commissariamento. Venerdì scorso alcuni dipendenti, nel corso della manifestazione “La notte dei ricercatori” organizzata dal Rati (Rete di abruzzesi per il talento e l’innovazione) hanno consegnato una lettera nelle mani del prefetto di Chieti, Fulvio Rocco De Marinis, facendo appello al fatto che la situazione difficile che si sta vivendo in questo momento al Negri Sud «ha determinato lo sfaldamento dei dipartimenti di ricerca e un forte impoverimento della massa critica e delle capacità progettuali dell’istituto. Il commissariamento del Negri Sud», hanno scritto i dipendenti, «significa la fine della ricerca biomedica e di base extrauniversitaria in Abruzzo. Come ricercatori e cittadini di questa regione ci aspetteremmo che le istituzioni regionali e nazionali si assumessero l’impegno di contribuire strategicamente a un reale rilancio del Negri Sud che, insieme ad altri centri di ricerca e università regionali, continuerebbe ad essere una risorsa economica e culturale per l’Abruzzo».

Daria De Laurentiis

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