Ludovica, 10 anni e la madre Marina Angrilli insegnante allo Scientifico da Vinci di Pescara

TRAGEDIA DELL'AUTOSTRADA

Oggi i funerali di Ludovica e la mamma, ieri pochi fiori all'addio a Filippone

Il fratello della donna: "Credo che la vita di mio cognato sia stata profondamente segnata dalla malattia e poi dalla morte della madre"

 

PESCARA. La magistratura ha concesso il nulla osta per i funerali di Marina Angrilli e della figlia Ludovica, 10 anni, vittime della tragedia avvenuta domenica scorsa in Abruzzo: a renderlo noto è il fratello della donna Francesco, ematologo all'ospedale di Pescara. Domani, oggi (venerdì), l'addio alle 15,30 nella parrocchia Cristo Re dei Gesuiti in via del Santuario, guidata da padre Cesare Campagnoli. Saranno comunque funerali separati da Fausto Filippone, marito della donna e papà della bimba, che domenica si è gettato dal viadotto dell'A14 dopo averle uccise. La preghiera di Francesco Angrilli, fratello di Marina e zio della piccola Ludovica, agli organi di stampa è quella di «non fotografare o fare riprese video» nel corso della celebrazione: «Comprendo la situazione», commenta Angrilli col cuore gonfio di dolore, «ognuno deve svolgere il proprio lavoro, non posso impedire a nessuno di entrare, mi appello però alla sensibilità dei cronisti affinché nessuno scatti fotografie o faccia riprese video in chiesa».

I funerali di Fausto Filippone si sono svolti nella  mattinata di ieri, giovedì, nella chiesta dello Spirito Santo. Una cerimonia "strettamente privata" come richiesto espressamente dalla famiglia. Gli unici fiori quelli degli "Amici di sempre", fiori semplici e bianchi, non vistosi. «Dio - ha detto nell'omelia il parroco Don Giorgio Campilii - ci raggiunge nella profondità del baratro della nostra esistenza per riprenderci e, certamente, potrà farlo anche con il nostro fratello Fausto».

Al termine del rito funebre, don Giorgio ha abbracciato e accarezzato la sorella di Fausto, Antonella, prendendola per le spalle quasi a volerla sostenere nel suo dolore. Un abbraccio più lungo quello per il padre di Fausto, Antonio, già provato nei mesi scorsi dalla perdita della moglie dopo una lunga malattia degenerativa. Lacrime asciugate quasi con pudore in chiesa, da parte della sorella di Fausto e del suo papà, rimasto seduto a ricevere le frasi sussurrate di cordoglio di parenti e "Amici di sempre". Gli stessi 'Amici di semprè che hanno dedicato a Fausto l'unico mazzo di fiori appoggiato alla bara: piccoli fiori bianchi. Prima che il feretro uscisse, Antonio Filippone, sorretto dalla figlia, ha raggiunto la bara di Fausto: insieme l'hanno accarezzata; poi il papà l'ha baciata.

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Il  fratello dell'insegnante  ha aggiunto un'altra riflessione in merito alla testimonianza secondo cui sul luogo dove è caduta la  donna a Chieti fosse arrivata una volante della polizia quando sul posto era ancora presente il marito, Fausto Filippone, che l'avrebbe spinta di sotto. «Mi viene difficile poter credere che sia sfuggito l'atteggiamento di questa persona, distaccata, in preda a uno stato che non aveva un aspetto di normalità. Faccio fatica a credere che questo possa essere sfuggito a una pattuglia di polizia».  «Sono sconvolto dalle notizie che ho letto», ha aggiunto. «Mi auguro che la dinamica non sia questa», ha continuato Francesco Angrilli. E ancora: «Vorrei sperare che non sia così. Spero che la pattuglia sia arrivata dopo che lui si è allontanato. A me riesce difficile credere che una pattuglia della polizia presente sul posto lasci andare via una persona in quelle condizioni, cioè come Filippone è stato descritto dall'uomo che ha soccorso mia sorella». Incredulità anche rispetto al comportamento che la polizia «ha avuto con me e con l'altra mia sorella. Ho notato sempre un'attenzione, una sensibilità... questo cozza con questo comportamento, per cui mi auguro che la dinamica dei tempi non sia proprio quella e provo a immaginare che la pattuglia della polizia sia arrivata quando lui si era già allontanato. È chiaro» ha proseguito  «che questo aggiungerebbe dolore al dolore: siccome il rapporto che ho avuto con le forze dell'ordine è encomiabile io immagino che loro siano arrivati dopo che mio cognato se n'era andato». Lo ha detto all'Ansa Francesco Angrilli, fratello di Marina, tornando sulla vicenda della testimonianza secondo cui sul luogo dove è caduta la sorella a Chieti sarebbe arrivata una volante quando sul posto era ancora presente Fausto Filippone, marito della donna, che l'avrebbe spinta dal secondo piano. Poi Angrilli ha proseguito: «Ho pieno rispetto e fiducia per le forze dell'ordine. Sulla dinamica di quanto accaduto a Chieti attendo le versioni ufficiali delle fonti istituzionali preposte, a precisazione di quanto dichiarato stamani e forse male interpretato da alcuni. Non sono in grado di stabilire se ci siano delle responsabilità: saranno gli organi preposti a fare quello che devono fare», ha detto. «Non ho nessuna intenzione di procedere contro qualcuno» ha chiarito Angrilli «so quello che ho perso, non lo potrò riavere e cercare di fare del male a qualcuno non mi potrebbe essere di alcun aiuto».