Ora si teme per i contagi in Medicina 

Dopo l’Ortopedia chiusa per i 9 pazienti infetti dei quali due morti, nell’altro reparto il personale finisce in quarantena

LANCIANO. Il Coronavirus arriva anche nel reparto di Medicina dell’ospedale Renzetti. Dopo l’Ortopedia, ancora chiusa dopo 9 pazienti infetti - 2 dei quali deceduti - e ilpersonale in parte già in quarantena, anche la Medicina va in sofferenza di personale nel momento in cui la Asl, nella riorganizzazione dei posti letto, aveva indicato che i pazienti no-Covid-19 dell’area medica di altri ospedali, dovevano essere trasferiti a Lanciano. Oggi, alla luce dei nuovi contagi, il “Renzetti Covid-free” sembra ancora più un paradosso. Mancano sempre i dispositivi di sicurezza e il personale continua ad ammalarsi: le condizioni disumane degli operatori sono state descritte in un esposto inviato in procura dall’Usb.
REPARTO DI MEDICINA. Non c’è pace per l’ospedale Renzetti che da “Covid- free” è sempre più infetto. Dopo l’Ortopedia chiusa da martedì scorso dopo che si sono ammalati 9 pazienti, medici e infermieri, è la Medicina, diretta da Ermanno Angelucci, ad andare in sofferenza. Paura tra il personale che si è rivolto ai sindacati per avere aiuto. «Continuiamo a lavorare senza protezioni, ci sono state date delle pseudo mascherine e ci ammaliamo», dicono alcuni dipendenti, «vogliamo pure restare in trincea, abbiamo forte il senso del dovere, ma non disarmati: almeno delle protezioni ci servono. Abbiamo colleghi in quarantena in Ortopedia e ora anche Medicina: così non si può andare avanti». E tremano anche gli operatori socio sanitari, quelli delle cooperative, che spesso si spostano da un reparto all’altro, magari veicoli inconsapevoli del virus. «Adesso basta, è ora di fare i test a tutto il personale infermieristico della Asl e della Regione che ha assistito senza idonei dispositivi di sicurezza pazienti che puntualmente si stanno rivelando positivi», dice Patrizia Bianchi del Nursing up, «e occorre che tutti i dispositivi richiesti siano immediatamente messi a disposizione del personale sanitario». E tamponi si stanno facendo in Medicina, appunto, dopo due medici infetti e infermieri con sintomi vicini al Covid, in Riabilitazione, e da lunedì anche al poliambulatorio dove i medici dell’Ortopedia hanno fatte le visite. Sono 80 i pazienti che la Asl sta rintracciando, quelli che gli ortopedici hanno visitato durante l’emergenza. «Non sappiamo a chi rivolgerci visto che la direzione sanitaria è fisicamente vuota», segnalano dipendenti e sindacati, «non c’è nessuno dall’inizio del contagio». E la direzione medica di presidio è la struttura che ha funzioni gestionali, organizzative e di coordinamento delle attività dell’ospedale, del personale e delle prestazioni sanitarie.
I CONTAGI. Nel frattempo aumentano anche in città dove il sindaco Mario Pupillo continua a chiedere alla popolazione di restare a casa. Tre casi si segnalano solo ieri (un uomo e due donne): dall’inizio dell'emergenza Lanciano conta 10 infetti: il 32enne, poi guarito, 3 casi in Ortopedia e altri 6 negli ultimi due giorni tra cui un medico.
L’ESPOSTO. E il caso degli infermieri sottoposti al rischio contagio, le condizioni critiche di lavoro all’interno degli ospedali arrivano sul tavolo delle procure di Lanciano e Chieti tramite un esposto dell’Usb. «Non ci sono i dispositivi di protezione individuale», denuncia il responsabile regionale Usb, Luigi Iasci, «una carenza che evidenzia una grave mancanza di organizzazione, gestione e previsione del rischio di contagio negli ospedali e nelle strutture della Asl e conseguentemente nel territorio della provincia. Il personale esposto si trova di fatto a operare in condizioni che non rispettano gli standard di sicurezza, trasformandosi in potenziali vettori di contagio del virus. E quanto accaduto nel reparto di Ortopedia di Lanciano, ne è l’esempio».
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