Chieti

Paura a Chieti dopo la sparatoria. Truffata un’anziana, poi la sfida alle forze dell’ordine: carabiniere investito. Caccia ai banditi

11 Aprile 2025

Paura in città dopo gli spari di ieri mattina. Il militare ferito. Continua la ricerca dei due banditi. Il racconto della donna truffata.

CHIETI. «Mi ha telefonato dicendo che era mio nipote. Aveva la sua voce, uguale uguale a lui». Anna Schiazza, 85 anni da compiere tra meno di una settimana, racconta con queste parole come è iniziata la truffa che l’ha vista coinvolta ieri mattina, poco prima delle 10, nel quartiere Levante, periferia di Chieti molto popolata. Scattato l’allarme, una pattuglia dei carabinieri, già presente in zona, si precipita sul posto e uno dei due militari viene investito dall'auto dei truffatori in fuga, mentre il collega spara tre colpi alle gomme del veicolo. In strada in quel momento non ci sono altre persone. Il maresciallo viene portato al pronto soccorso: per lui sette giorni di prognosi e una ferita alla mano sbattuta sul parabrezza della Dacia nera che l’ha trovolto. L’auto verrà ritrovata qualche ora dopo, con due gomme squarciate a causa dei colpi di pistola e il parabrezza danneggiato, all’altezza dell’area di servizio di Brecciarola dell’autostrada. Sono già iniziati i rilievi per cercare impronte e Dna dei banditi. 

LA TRUFFA DEL NIPOTE «Mi ha detto che era mio nipote Stefano e mi ha detto che gli servivano 6mila euro a causa di una denuncia». Ancora scossa dall’accaduto, la signora Anna si affaccia al portone di casa e accetta di raccontare i dettagli del raggiro, per evitare che possa succedere a qualcun altro. «Io gli ho detto di non avere 6mila euro in casa. Con la mia piccola pensionetta, figuriamoci chi mi può dare tutti quei soldi. Lui mi ha detto di dargli quello che avevo in casa, cioè solo mille euro. Poi ha suonato al campanello un ragazzo. Io pensavo fosse mio nipote e invece mi ha detto che era un certo Marco e che era venuto a prendere i soldi per la denuncia di mio nipote. Io l’ho fatto entrare in casa. Ma mentre io andavo da una camera all’altra per prendere il denaro, lui mi ha preso l'oro. Me ne sono accorta solo dopo che è andato via». L'anziana si commuove: gli oggetti d'oro sono anche ricordi di famiglia. «Per fortuna», aggiunge, «non ha preso la fede di mio marito morto». 

L’INSEGUIMENTO La donna ha poi chiamato la figlia che ha avvertito i carabinieri. Una pattuglia in abiti civili dell’aliquota operativa della compagnia di Chieti era nel quartiere per un servizio di polizia giudiziaria, fa sapere il comando provinciale, finalizzato a frenare il fenomeno delle truffe ad anziani. La pattuglia entra in via Verdi e chiede a un vicino di casa dell’anziana dove abiti la signora. «Stavo scaricando la mia auto», racconta il residente, «quando i carabinieri in borghese si sono avvicinati qualificandosi e chiedendo informazioni». Il vicino di casa racconta di aver visto anche il truffatore che si dava alla fuga: «Correva come una scheggia», dice, «era un ragazzo che poteva avere sui vent'anni. Nella corsa gli è caduto un astuccio con dentro un paio di occhiali da vista che io ho raccolto e dato alle forze dell’ordine. I carabinieri hanno cercato di fermarlo con l’auto ma lui ha evitato la macchina e si è messo a correre tra le case. E infatti poi i carabinieri lo hanno inseguito a piedi visto che tra le palazzine non si poteva andare con la macchina». 

GLI SPARI Alle ore 9,57 un’altra vicina di casa sta registrando in quel momento un vocale a telefono e intercetta anche il rumore di tre colpi di pistola. Li collega alla corsa che aveva sentito poco prima sotto la sua finestra: «Pensavo che fossero dei ragazzi che correvano per prendere l’autobus come succede ogni tanto, ma poi ho sentito gli spari e mi sono affacciata», dice, «sono riuscita a intravvedere un’auto scura che da via Zimarino ha fatto un’accelerata da zero a cento all’ora, neanche fosse sul circuito di Imola, e poi sgommando ha girato in via Verdi». Era la Dacia dei truffatori in fuga dopo aver tentato di investire i carabinieri che, di corsa, erano passati proprio sotto il suo balcone. L’auto era parcheggiata in via Zimarino, a poche centinaia di metri dalla casa dell'anziana. Una volta in moto, l’auto ha percorso il tratto di via Zimarino a salire, ha svoltato in via Verdi e da qui ha fatto perdere le tracce dopo ave r travolto, per fortuna senza ferirlo gravemente, il militare che aveva intimato l’alt al conducente del veicolo. 

L’ALLARME NEL QUARTIERE Nel quartiere Levante da tempo i residenti sono da tempo in allarme per i furti negli appartamenti. Tanto che hanno aperto una chat di quartiere, gestita dal residente Gianluca Masciulli, chat che in pochi minuti si riempie di messaggi: in tanti hanno sentito gli spari e hanno visto le auto dei carabinieri arrivare in zona. Gli uomini in divisa si sono mossi con numerose pattuglie per rintracciare i truffatori e hanno fatto alzare in volo anche un elicottero del nucleo carabinieri di Pescara, che ha sorvolato l'area per diverse ore. Due giorni fa Masciulli e un gruppo di residenti avevano incontrato il sindaco Diego Ferrara per chiedere provvedimenti per innalzare il livello di sicurezza nel quartiere.

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