Polvere gialla su Lanciano: torna il mistero e scattano i nuovi prelievi
Sabbia granulosa in alcune zone periferiche, i residenti chiamano il sindaco. Scattano nuovi prelievi, esami del Negri Sud
LANCIANO. Torna l’allarme polveri sospette in città. Nei giorni scorsi l’amministrazione comunale è stata interessata da diversi cittadini della comparsa di polveri anomale in alcune zone periferiche della città. Si tratta di una sorta di sabbia granulosa, di colore ocra, che si è depositata su panni, auto e strade. Il sindaco Mario Pupillo ha quindi disposto un prelievo di questo materiale, della cui presenza in città si era già parlato nelle scorse settimane sulle pagine del Centro, e ha interessato delle analisi l’istituto di ricerca farmacologica Mario Negri Sud di Santa Maria Imbaro. Il prelievo è stato effettuato nei giorni scorsi sulla carrozzeria di un’auto parcheggiata in via Marciani, nel quartiere Santa Rita.
I precedenti. Il fenomeno della polvere gialla è noto da tempo. Già nel 2010 i residenti del quartiere Santa Rita e della zona industriale di Treglio si erano imbattuti in una sorta di pioggia gialla che lasciava sulle auto e su ogni cosa un pulviscolo giallo ocra, untuoso, dalla consistenza granulosa. Della situazione si era interessata anche l’associazione Nuovo Senso Civico che, forte di uno studio della Provincia e del Negri Sud sulla qualità dell’aria (che poneva Lanciano tra le zone con qualità “pessima”), ha iniziato una serie di indagini private.
I pollini. Proprio recentemente, dopo una serie di controlli nelle zone potenzialmente più colpite, l’associazione ha pensato di far analizzare i pollini che si depositano in alcuni tipi di conifere e in un determinato periodo dell’anno. L’analisi dei pollini consente di stabilire con più certezza (dato che i pollini hanno vita breve) se un luogo è potenzialmente inquinato oppure no.
Le analisi. Lo studio è stato affidato, a spese dell’associazione, a un istituto privato del Lazio. I risultati, pubblicizzati nei giorni scorsi, hanno rilevato alcuni dati choc. I pollini contenevano infatti inquinanti potenzialmente cancerogeni e tracce elevate di diserbanti e potenti insetticidi come il dieldrin, una sorta di concorrente del Ddt in uso in Italia fino agli anni ’60-’70. Il drieldin, correlato all’insorgere del Parkinson, del cancro, di danni al sistema immunitario e riproduttivo, viene utilizzato oggi nel Nord Africa e in Tunisia che sono alcune delle zone da dove arriva parte della sansa utilizzata anche nel nostro territorio.
I cattivi odori. Ad allarmare la popolazione frentana è intercorso anche un altro fenomeno: quello degli odori nauseabondi che invadono il comprensorio cittadino fino ad alcuni comuni vicini. La puzza, dopo un periodo di numerose segnalazioni da parte dei cittadini, è stata recentemente avvertita ancora in città. Si tratta di un odore molto forte a metà tra il puzzo di uova marce e l’odore di letame o di alcol. Diverse le zone interessante: via del Mare, viale Cappuccini, viale Marconi, via Belvedere, corso Roma, piazza Garibaldi.
I provvedimenti. «Abbiamo molto a cuore il problema», interviene il sindaco Pupillo, «e c’è massima attenzione su ogni tipo di segnalazione e di anomalia. Per questo motivo abbiamo incaricato il Negri Sud per l’analisi delle polveri (i cui risultati si attendono per la prossima settimana, ndc) e allertato nuovamente l’Arta sia per gli odori e sia per la polvere a Santa Rita. Speriamo che venga fatta presto chiarezza».
L’incontro pubblico. È previsto per dopo le elezioni il dibattito pubblico con la cittadinanza, l’amministrazione e l’associazione Nuovo Senso Civico, per discutere dei risultati delle analisi divulgate dal presidente del sodalizio, Alessandro Lanci, e le eventuali azioni da intraprendere per migliorare la qualità dell'aria in città e nel comprensorio.
Daria De Laurentiis
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