Progetto fatto in casa per il rilancio del borgo
La riqualificazione dei rioni storici di Civitanova e Sacca studiata dai residenti Il piano dell’architetto Falconio: «Economico, sostenibile e pronto all’uso»
LANCIANO. I residenti del quartiere Civitanova, rione storico appena fuori dai margini del cuore della città, non sono stati a girarci troppo intorno: la zona versa nel degrado? E allora il progetto di riqualificazione ce lo facciamo noi. È questo quello che hanno fatto i volenterosi residenti di uno dei quartieri più belli e suggestivi della Lanciano storica. Invece che aspettare il Comune (piuttosto latitante), l’associazione culturale Civitanova, la parrocchia di Santa Maria Maggiore e la rete di imprese turistiche e della ristorazione In.Tour, con l’aiuto del giovane architetto Paola Falconio, hanno concepito e realizzato un progetto di riqualificazione del quartiere, economico, sostenibile e pronto all’uso. Il progetto si chiama “Civitanova che vogliamo” ed è stato da poco presentato all’amministrazione comunale dopo essere stato sottoposto, con successo, agli stessi residenti. Tutto è stato fatto a regola d’arte: c’è lo studio socio- economico preliminare, le slide a colori, i vari disegni in scala, i riferimenti legislativi. Il progetto preliminare, se fosse stato commissionato dal Comune a uno studio di architettura, varrebbe oltre 50mila euro per le potenzialità e gli spazi interessati. La dottoressa Falconio l’ha fatto gratis, come atto d’amore nei confronti di una parte di Lanciano amatissima assieme ai suoi monumenti, ai suoi vicoli, ai suoi scorci.
Il progetto. Tutto parte dalla piazzetta di largo dell’Appello. Una volta liberato dalle auto questo spazio immerso nella storia (di fronte ci sono le Torri Montanare, e sui quattro lati l’arcivescovado, la Cittadella della Musica, palazzo Berenga,e poco distante la chiesa di Santa Maria Maggiore) può ritornare a nuova vita attraverso una struttura modulare in legno e vetro. «Si può sfruttare il verde che c’è», spiega l’architetto Falconio, «e aggiungerne altro. Lo spazio può essere vetrato e coperto, come un salotto all’aperto dove ospitare piccole rassegne, scolaresche, laboratori, o il semplice relax di cittadini e residenti». Ci sarebbe lo spazio anche per una rastrelliera di bike sharing (le biciclette comunali), mentre il Wi-fi gratuito già c’è.
Il percorso. Da largo dell’Appello si snoda un circuito che tocca tutti i principali quartieri dell’immediato centro cittadino, fino a piazza Plebiscito. Via Delle Ripe viene ricoperta di una struttura ecosostenibile, ecologica e economica che potrebbe essere abbellita di verde e di piccoli slarghi dove trovano posto panchine e piccole attività artigianali e commerciali. È la naturale e spettacolare scenografia per chi, dal parcheggio di via delle Ripe (il progetto è stato appena approvato dal comune), risale nella città vecchia. Sul corridoio, oggi devastato da immondizia, incuria e deiezioni di animali, si installarebbero dei cannocchiali per godere della splendida vista delle campagne e della Maiella. «La forza del quartiere», spiega Dorato Di Camillo, presidente dell’associazione culturale Sacca e Civitanova, «sono i mille residenti intenzionati a rendere questa zona più bella e inclusiva. Da qui possono ripartire i percorsi turistici, le attività commerciali e sempre qui possiamo riportare la gente. Ricordiamo all’amministrazione comunale tutti gli impegni assunti per questo quartiere, ma nel frattempo noi non ci siamo mai fermati. Basta solo applicare il progetto e il resto verrà da sè».
Daria De Laurentiis
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