SAN VITO CHIETINO
Quasi un quintale e mezzo di tritolo nel casolare, rientra l'allarme dopo lo sgombero
E' l'esplosivo lasciato dai nazisti durante la Seconda guerra mondiale. Sgomberate più di dieci abitazioni, al termine delle operazione degli artificieri i residenti sono potuti rientrare
SAN VITO CHIETINO. Ben 130 kg di tritolo in un casolare diroccato. Abitazioni evacuate, due vie chiuse al traffico e circa 50 residenti sgomberati per oltre sei ore. Giornata intensa a San Vito per il ritrovamento di una grande quantità di esposivo. In base alle ricostruzioni storiche, si presume che risalga alla Seconda guerra mondiale e che sia stato abbandonato dai nazisti. L'esercito tedesco, infatti, aveva adibito la struttura a deposito di armi e munizioni.
Il tritolo, rinvenuto sotto terra, sarebbe dovuto servire per fare esplodere la linea ferroviaria e, in particolare, fare saltare in aria il ponte della Sangritana. In un primo momento sembrava che fossero stati ritrovati 50 kg di esplosivo, poi la quantità individuata è salita a 130 kg. Nell'area si continua a scavare per verificare la presenza di altro materiale esplodente. Il tritolo, trovato in forma di mattonelle, verrà fatto brillare in una cava.
Sul posto sono giunti gli artificieri dei carabinieri di Pescara, militari della compagnia di Ortona, vigili del fuoco e polizia municipale che hanno dovuto mettere in sicurezza la zona lavorando per circa sei ore. Prima dell'inizio delle operazioni di recupero e trasferimento del materiale, il sindaco di San Vito Chietino Emiliano Bozzelli con un'ordinanza ha chiuso al traffico la zona e fatto sgomberare le case di via Panoramica e via San Giovanni Bosco. Coinvolte più di dieci abitazioni, finalmente, poco fa i residenti sono potuti rientrare nelle proprie case.