Riconversione siti Burgo spuntano altri 2 capannoni
Presentati sette progetti allo Sportello unico per le attività produttive ma fino a oggi sono solo due i posti disponibili per i 133 ex addetti della cartiera
CHIETI. Avanti col contagocce i piani di riqualificazione industriale nel sito dell’ex cartiera. A una settimana dall’ultimo vertice nella sede dello sportello unico per le attività produttive ( Suap), in viale Amendola, spuntano altri due capannoni, che portano a sette il numero complessivo dei progetti presentati, ma non sciolgono le riserve sulla fattibilità degli interventi.
Tre capannoni infatti sorgeranno su un’area, dove prima sorgeva la fabbrica, libera da condizionamenti ambientali, ma questi insediamenti potranno assorbire soltanto due posti di lavoro per i 133 ex dipendenti della Burgo. Si tratta infatti di uffici della Cna, di un centro di deposito e lavorazione di materiali edili e di una società di servizi pubblicitari. Per queste tre pratiche, a fine febbraio, se tutto filerà liscio con i pareri di Asl, consorzio Asi e ufficio comunale all’urbanistica, il Suap dovrebbe essere in grado di rilasciare i permessi a costruire.
Per gli altri quattro progetti, invece, che prevedono 45 posti di lavoro destinati agli ex Burgo, l’iter si presenta più farraginoso. Lo studio dell’ingegner Domenico Merlino li ha previsti infatti sull’area ex mensa, dove ancora manca il sì della conferenza dei servizi ambientali, la cui prossima riunione è prevista entro il 5 febbraio. Su tutto pesa l’incognita di terreni che non hanno ancora nuovi proprietari ufficiali, mentre Merlino continua a rilanciare, promettendo progetti per ulteriori 9 capannoni entro dieci giorni.
Cauto il commento del sindaco Umberto Di Primio che, accanto alla dirigente del Suap Angela Falcone, non nasconde ai lavoratori e all’ingegnere progettista le proprie perplessità su un realistico insediamento del piano In.Te.
«Comune e Suap», dice Di Primio, «ce la stanno mettendo tutta ma è chiaro che dobbiamo essere messi nelle migliori condizioni per poter ben operare: fino a oggi non c’è il proprietario che può materialmente ritirare i permessi a costruire e manca la caratterizzazione del sito in cui dovrebbero sorgere gli insediamenti più interessanti dal punto di vista del lavoro». Ilsindaco allude alla Regeneration material, che arruolerebbe 30 ex Burgo e si occupa di rigenerazione di elettrodomestici e computer. Nella stessa area sono previsti altri impianti di recupero.
«Non si tratta di attività che hanno a che fare con i rifiuti», precisa Merlino, che si dice pronto a presentare entro dieci giorni progetti per altri nove capannoni. «Per lo meno ci sono progetti concreti, con tanto di nomi e attività delle imprese che vogliono insediarsi», commenta in raprpesentanza dei lavoratori Domenico Menna, «certo non permetteremo che si faccia su quell'area alcun tipo di speculazione».
Sipo Beverelli
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