Rifiuti al Civeta Comuni debitori per 4 milioni
Cupello, aumentano le esposizioni degli enti locali-soci Benedetti (Pollutri): noi paghiamo fino all’ultimo centesimo
CUPELLO. Ammontano a 4.300.000 euro i debiti dei comuni nei confronti del Civeta, il Consorzio intercomunale che gestisce l’impianto di compostaggio e di riciclaggio di Valle Cena. Dalle indiscrezioni che trapelano dalla fitta cortina di riserbo imposta dal management dell’ente consortile, emerge una situazione finanziaria precaria che mette a rischio non solo il pagamento degli stipendi al personale, ma anche la continuità aziendale. E non mancano neanche le polemiche.
Al sindaco di Cupello, Angelo Pollutri, che nei giorni scorsi aveva puntato l’indice contro la Regione, replica a muso duro il suo omologo, Nicola Benedetti, primo cittadino di Pollutri. Sono entrambi candidati: il primo al Senato con il Pd, il secondo alla Camera con la lista civica di Mario Monti.
«Prima di accusare la Regione Pollutri farebbe bene a onorare gli impegni con il Civeta», attacca Benedetti, «Cupello è uno dei comuni consorziati che non pagano contribuendo ad aggravare la difficile situazione finanziaria dell’ente consortile. Stesso discorso per Vasto, Monteodorisio e San Salvo, anche se quest’ultimo comune ha contestato le somme da versare. Nell’elenco dei morosi non c’è, invece, il comune di Pollutri, che paga regolarmente. Quindi prima di addossare le colpe sugli altri, il sindaco di Cupello farebbe bene a versare al Civeta quanto dovuto. È vero che l’ente regionale deve fare la sua parte, ma il milione di euro previsto nell’accordo di programma serve per gli investimenti sull’impianto, non per pagare gli stipendi», conclude Benedetti.
Il Consorzio vanta crediti rilevanti nei confronti di alcuni comuni consorziati, la cui insolvenza prolungata potrebbe avere ripercussioni non certo indolori per il Civeta.
Non sono a rischio solo gli stipendi al personale (impiegati, tecnici e operatori ecologici), stando a quanto è dato sapere, ma anche la stessa continuità aziendale. Per costringere le amministrazioni morose a versare il dovuto non è escluso che il consiglio di amministrazione, presieduto dall’avvocato Massimo Sgrignuoli, intimi il blocco dei conferimenti, oltre a tentare di recuperare i crediti ricorrendo a delle ingiunzioni di pagamento. Molti contenziosi sono già stati avviati.
Insomma, la situazione piuttosto critica, non lascia grandi margini di manovra. E la cosa paradossale è che a dover trovare una soluzione che scongiuri l’ennesima emergenza è proprio l’assemblea dei sindaci formata dai comuni consorziati, gli stessi che non onorano i debiti.
Nei giorni scorsi si era sparsa la voce che non potevano essere pagati gli stipendi. La circostanza era stata smentita dal sindaco di Cupello, il quale però aveva confermato lo stato di sofferenza del Civeta, lasciandosi andare a una dura reprimenda contro la Regione, colpevole, a suo dire di non rispettare l’accordo di programma stipulato nel 2009.
Anche allora il Consorzio era sull’orlo del collasso finanziario con una esposizione debitoria di cinque milioni di euro, al punto che i vertici si videro costretti ad aumentare le tariffe relative al conferimento del pattume.
A distanza di quattro anni da quel piano di salvataggio è ancora allarme rosso.
Anna Bontempo
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