Rifiuti, arrivano le bollette ma sono già scadute

Diciottomila fatture con la data ultima del 16 dicembre recapitate solo il 20 L’Ufficio tributi rassicura: «ll governo ha fatto slittare il tutto al 24 gennaio»

VASTO. Arrivano gli avvisi di pagamento per la Tares, ma quattro giorni dopo la scadenza. Sono all’incirca 18mila gli utenti che si sono visti recapitare l’altro giorno i moduli F24 per il pagamento della tassa sui rifiuti (e sui servizi indivisibili) che sostituisce la Tarsu. Due le scadenze fissate negli avvisi di pagamento: il 16 dicembre, data in cui andava versato l’importo relativo alla “maggiorazione”, e il 31 dicembre, termine indicato per il saldo Tares. Comprensibile lo sconcerto dei vastesi che ora temono di dover pagare anche gli interessi di mora per ritardi che non sono certo imputabili ai contribuenti, visto che gli avvisi di pagamento sono arrivati a domicilio il 20 dicembre, cioè quattro giorni dopo la prima scadenza del 16 dicembre.

«I cittadini devono stare tranquilli», rassicurano all’Ufficio tributi del Comune, «le ultime disposizioni governative hanno chiarito che il termine per la scadenza è il 24 gennaio. I vastesi hanno quindi a disposizione tutto il tempo necessario per effettuare i pagamenti. Importi alti? A parte la maggiorazione, che verrà incassata dalla Provincia e dallo Stato, non ci sono stati aumenti rispetto alla Tarsu».

Eppure i cittadini si lamentano. Dicono che pagano troppo. E non hanno tutti i torti. Il problema è che i costi per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti sono troppo alti. Nel giro di quattro anni la spesa è aumentata del 51%, passando dai 4.752.746 euro del 2009 ai 7.208.073 del 2013. L’introduzione della raccolta differenziata, oggi attestata al 45%, ancora ben lontana dal tetto del 65% che potrebbe tradursi in un alleggerimento della tassa, non ha apportato finora quei benefici economici che sarebbe logico aspettarsi. Al contrario, i cittadini pagheranno sempre di più. È ovvio che tanto più alto è il costo del servizio, quanto più alto sarà l’onere economico a carico dei contribuenti.

Nei mesi scorsi l’assessore Marco Marra aveva parlato di “forme di incentivi e premi” per chi effettua correttamente la raccolta differenziata, come ad esempio, una riduzione della Tarsu. Cioè premiare piuttosto che multare. Ma è una inversione di rotta che, al momento, sembra piuttosto difficile da attuare.

Anna Bontempo

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