Ruspe sul lido tolgono le opere ora abusive
Vasto. Scaduto l’ultimatum per i 23 ex affittuari di località Canale: via immobili, recinzioni e barche
VASTO. Ruspe in azione questa mattina in località Canale. L'ultimatum è scaduto. Questa mattina il presidente della Provincia e sindaco di Vasto, Francesco Menna, accompagnato da due funzionari della Provincia, Maria Rosaria Greco e Massimo De Leonardis, raggiungeranno la riviera di località Canale, a nord del litorale vastese, per coordinare le operazioni di sgombero dei manufatti al centro del contenzioso fra il Comune e 23 titolari di altrettanti beni mobili e immobili che insistono nella zona. Alle operazioni saranno presenti le forze dell'ordine. L’amministrazione comunale reclama l’area e per questo due settimane fa aveva inviato un invito agli occupanti a liberarla. La zona sarà trasformata in un parco.
Le operazioni inizieranno alle 9,30. L'avviso di sgombero immediato inviato dal dirigente del settore urbanistica e servizi del municipio, Luca Mastrangelo, agli affittuari è stato ignorato. Scaduti i 15 giorni di tolleranza annunciati nell'ordinanza del Comune, l'ente passa alle vie di fatto. «Le aree occupate devono essere liberate», dice Menna. Il Comune da tempo sta cercando di far liberare quel tratto di costa, ma i tentativi fino ad oggi sono falliti. Le aree vennero affittate molti anni fa dalle Ferrovie dello Stato. Da quando la Provincia ha acquistato i terreni, i contratti di affitto sono decaduti. «La Provincia», spiega Menna, «ha segnalato la decadenza degli accordi contrattuali ai 23 affittuari e li ha invitati a liberare i terreni. Lo stesso ha fatto il Comune».
L’estensione complessiva delle particelle incriminate è di 47mila metri quadri. La rimozione delle opere oggetto di sgombero consentirà il recupero di 36mila metri quadri di territorio. L'area sarà trasformata in un polmone verde a ridosso del mare. Un parco aperto al pubblico dotato di tutti i servizi. Le ruspe rimuoveranno recinzioni, cucine, strutture fisse e barche da una delle calette più belle della costa vastese. «Il Comune di Vasto procederà senza più alcun rinvio allo sgombero delle aree occupate di fatto», si legge nell’ordinanza firmata da Menna, «senza valido e legittimo titolo. Procederemo all'esecuzione forzata con l’intervento della forza pubblica. Recinzioni, cancelli e qualsiasi bene mobile, rinvenuto all’interno delle aree occupate, rimarrà custodito per 30 giorni in apposita area opportunamente individuata dal Comune. Durante tale periodo i legittimi proprietari potranno recuperare il materiale custodito, previo pagamento in favore del Comune dei costi sostenuti per la rimozione e il deposito. Trascorso inutilmente tale termine, il Comune avvierà le procedure per lo smaltimento dei materiali rimossi, con spese a carico degli interessati».
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Le operazioni inizieranno alle 9,30. L'avviso di sgombero immediato inviato dal dirigente del settore urbanistica e servizi del municipio, Luca Mastrangelo, agli affittuari è stato ignorato. Scaduti i 15 giorni di tolleranza annunciati nell'ordinanza del Comune, l'ente passa alle vie di fatto. «Le aree occupate devono essere liberate», dice Menna. Il Comune da tempo sta cercando di far liberare quel tratto di costa, ma i tentativi fino ad oggi sono falliti. Le aree vennero affittate molti anni fa dalle Ferrovie dello Stato. Da quando la Provincia ha acquistato i terreni, i contratti di affitto sono decaduti. «La Provincia», spiega Menna, «ha segnalato la decadenza degli accordi contrattuali ai 23 affittuari e li ha invitati a liberare i terreni. Lo stesso ha fatto il Comune».
L’estensione complessiva delle particelle incriminate è di 47mila metri quadri. La rimozione delle opere oggetto di sgombero consentirà il recupero di 36mila metri quadri di territorio. L'area sarà trasformata in un polmone verde a ridosso del mare. Un parco aperto al pubblico dotato di tutti i servizi. Le ruspe rimuoveranno recinzioni, cucine, strutture fisse e barche da una delle calette più belle della costa vastese. «Il Comune di Vasto procederà senza più alcun rinvio allo sgombero delle aree occupate di fatto», si legge nell’ordinanza firmata da Menna, «senza valido e legittimo titolo. Procederemo all'esecuzione forzata con l’intervento della forza pubblica. Recinzioni, cancelli e qualsiasi bene mobile, rinvenuto all’interno delle aree occupate, rimarrà custodito per 30 giorni in apposita area opportunamente individuata dal Comune. Durante tale periodo i legittimi proprietari potranno recuperare il materiale custodito, previo pagamento in favore del Comune dei costi sostenuti per la rimozione e il deposito. Trascorso inutilmente tale termine, il Comune avvierà le procedure per lo smaltimento dei materiali rimossi, con spese a carico degli interessati».
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