San Vito, il Riesame dissequestra gli atti sul resort
SAN VITO. Atti dissequestrati, la procedura è corretta: si va avanti col progetto del San Viro Resort Village. Il Tribunale del riesame di Chieti ha accolto ieri il ricorso presentato dalla...
SAN VITO. Atti dissequestrati, la procedura è corretta: si va avanti col progetto del San Viro Resort Village. Il Tribunale del riesame di Chieti ha accolto ieri il ricorso presentato dalla Pagliaroli Group, attraverso l’avvocato Fabrizio Rulli, del foro di Pescara, in cui la società ha chiesto la revoca della sospensione ordinata dal tribunale di Lanciano degli atti relativi alla procedura di realizzazione della struttura ricettiva “San Vito resort village”. Atti sequestrati dopo l’inchiesta aperta dalla Procura di Lanciano sulla procedura amministrativa seguita per approvare la variante che cambiava la destinazione d’uso del terreno di Colle Foresta, dove dovrebbe sorgere il Resort, da agricolo a turistico-ricettivo, e l’accusa a 14 indagati, tra cui la giunta comunale, per abuso di ufficio.
«Il decreto di sequestro va annullato: così chiude l’ordinanza emessa dal Tribunale del riesame di Chieti», afferma Rulli, «il collegio ha reputato che gli elementi disponibili non consentono di ritenere né la illegittimità della procedura e né l’esistenza di uno sviamento del potere amministrativo, sì da asservirlo nell’interesse privato. Eravamo certi che il riesame accogliesse tutti i motivi contenuti nell’istanza. Il collegio è entrato nel merito della legittimità della procedura dando anche atto che nel procedimento di variante era stato garantito un equilibrato rapporto tra l’interesse pubblico e quello privato. La Pagliaroli, oltre che ritenersi soddisfatta, confida che l’amministrazione comunale procederà alla conclusione dell’iter procedimentale necessario per la realizzazione del Resort evitando ulteriori ritardi. Diversamente la società dovrà adottare ogni iniziativa a tutela dei propri interessi».
Ora la palla passa all’amministrazione comunale che sul Resort ha sempre puntato ritenendolo un investimento fondamentale per lo sviluppo del turismo, una boccata d’ossigeno per le casse comunali visto che avrebbe portato 3 milioni di euro e per i cittadini visto che prometteva 300 posti di lavoro. Il procedimento penale aperto dalla Procura frentana, che ha chiesto il rinvio a giudizio degli indagati, va avanti, ma su questa richiesta peserà la sentenza del Riesame.
Teresa Di Rocco
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