Santarelli morto a 50 anni Era l’eroe di San Donato
CHIETI. Addio a Marco Santarelli, l’eroe di San Donato. È morto all’età di 50 anni, stroncato da un male incurabile, il dipendente della Teateservizi che custodiva il parco giochi della villa...
CHIETI. Addio a Marco Santarelli, l’eroe di San Donato. È morto all’età di 50 anni, stroncato da un male incurabile, il dipendente della Teateservizi che custodiva il parco giochi della villa comunale. Ieri mattina la chiesa di San Camillo de Lellis era gremita per i funerali di Santarelli, un uomo umile, generoso e coraggioso. Sì, perché cinque anni fa Marco salvò la vita a una badante albanese, avvolta dalle fiamme al piano terra del civico 124, in via San Donato, sotto Filippone. Quella mattina del 27 gennaio 2014, la badante di Rocco De Michele, detto Vittorio, spruzza alcol nel caminetto che sta per spegnersi. La bottiglia di plastica si incendia, esplode e il fuoco avvolge la donna. Il pensionato riesce a uscire di casa e chiede aiuto alle figlie che affrontano le fiamme. Le due ragazze escono sul balcone della cucina per chiedere aiuto, ma restano bloccate fuori perché il fuoco divora anche la cinghia della serranda che si stacca e si chiude all’improvviso. Gridano «aiuto» ai vicini e il primo che corre sul posto è Santarelli che con sé ha una scala e fa scendere le due ragazze dal balcone, prima di chiamare i soccorsi che vanno dalla badante. «Ho trovato Vittorio con il volto annerito e quella povera donna riversa a terra, con i vestiti bruciati. Le ho messo addosso una coperta», fu il racconto di Marco. E un vicino aggiunse: «Santarelli è stato fantastico, se non fosse stato per lui, sarebbe finita in tragedia».
A distanza di anni, quel ricordo è ancora vivo. Santarelli, nonostante la disabilità ad un braccio, non esitò a soccorrere i vicini rimasti intrappolati nell’incendio. Tutti lo ricordano come un grande lavoratore che, a bordo della sua apetta, custodiva il parco giochi della villa comunale. Era più di un semplice custode: quel parco era la sua seconda casa. Potava le piante, toglieva le sterpaglie, si assicurava che tutto fosse in ordine per la sicurezza dei bambini. «Per lui non esistevano orari di lavoro», ricorda l’assessore al Comune di Chieti, Mario Colantonio. «La villa era la sua casa che accudiva 24 ore su 24. Aveva una grande forza di volontà. Una persona semplice, amata da tutti. Parlo da amico e cittadino: ringrazio Santarelli per quello che con amore ha fatto per la città e per aver garantito la sicurezza dei bambini al parco giochi». Santarelli lascia i fratelli Dante e Gianpiero e le sorelle Cristina, Gabriella e Sandra. (g.g.)
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