Scappa dal carcere di Lanciano e lo ritrovano in Romania: ora deve scontare 7 anni di carcere
Paolo Pennacchione, noto come il “ladro gentiluomo” era evaso dal supercarcere il 26 giugno
ORTONA. La fuga di Paolo Pennacchione, il “rapinatore gentiluomo” di Ortona evaso dal supercarcere di Lanciano lo scorso 26 giugno, è terminata sulla sponda sinistra del Danubio. Il latitante – la cui storia è finita sui giornali di mezza Italia poiché si rifiutava di derubare eventuali clienti che non avevano ancora depositato il loro denaro – è stato arrestato a Oltenita, in Romania, su indicazione del Servizio per la cooperazione internazionale di polizia. Ora saranno avviate le procedure finalizzate all’estradizione, ovvero il ritorno in Italia, dove il pregiudicato dovrà scontare 7 anni, 10 mesi e 9 giorni di reclusione.
Pennacchione si è dileguato la scorsa estate, portandosi dietro il padre di 84 anni, cogliendo l’occasione di un permesso premio di tre giorni. Le prime ricerche sono state avviate dai carabinieri. Successivamente si è occupata del caso la polizia con gli investigatori della squadra mobile della questura di Chieti: a seguito di una serie di accertamenti, il provvedimento è stato «internazionalizzato» con l’emissione del mandato di arresto europeo. A fine settembre l’anziano padre del “bandito gentiluomo” è stato riaccompagnato da un complice del figlio in Italia, a Ortona, dove è morto a distanza di meno di un mese. Nelle scorse ore c’è stata l’improvvisa svolta nelle indagini con l’arresto di Pennacchione.
Nella sua carriera criminale il cinquantenne ha messo a segno oltre 40 rapine ai danni di banche e uffici postali, anche in Spagna: era arrivato nella casa circondariale di Lanciano lo scorso ottobre, una volta ottenuta la semilibertà. In virtù di questa misura alternativa, Pennacchione trascorreva gran parte del giorno fuori, andando a lavoro in un’agenzia funebre di Ortona e tornando a dormire in carcere. In questo periodo aveva maturato tre giorni di licenza, che ha utilizzato per mettere in atto il proposito di fuga. Il “rapinatore gentiluomo”, come era stato soprannominato dalla stampa dopo l'arresto nel 2011, dovrà ora scontare una pena fino al 2032. La sua storia di ludopatico e rapinatore per giocare d’azzardo l’aveva raccontata anche in un libro, “Solo soldi assicurati”, frase con cui era solito iniziare ogni colpo.