CHIETI AL BALLOTTAGGIO / I RISULTATI
Scontro Lega e Pd per la maggioranza
Ecco le ipotesi in caso di vittoria di Di Stefano o di Ferrara: ma ora gli apparentamenti potrebbero stravolgere tutto
CHIETI. Uno scontro Lega-Pd per la maggioranza in consiglio comunale. Con il ballottaggio tra Fabrizio Di Stefano e Diego Ferrara sono almeno due le ipotesi di consiglio comunale in ballo. Ma gli apparentamenti, cioè gli accordi riportati anche sulle schede elettorali del secondo turno, potrebbero cambiare gli scenari. Da oggi, in città, riparte la caccia ai voti: un’altra campagna elettorale di 15 giorni che si concluderà con il voto del 4 e 5 ottobre. E stavolta ci sarà un vincitore: il successore di Umberto Di Primio, 10 anni da sindaco e altri 15 passati in Comune sempre da protagonista, sarà uno tra Di Stefano e Ferrara. Da una parte Di Stefano, 55 anni, imprenditore ed ex parlamentare; dall’altra Ferrara, 66 anni, medico di famiglia e consigliere comunale uscente.
I DUE POSSIBILI SCENARI
Da questa sfida dipende anche la sorte dei candidati delle 19 liste in campo che sono in corsa per un posto in consiglio comunale. Sono 32 i posti in palio: 20 seggi spettano alla maggioranza e 12 alla minoranza.
Di Stefano è appoggiato da sei liste: Lega, Fratelli d’Italia, Udc, Ideabruzzo, Giustizia Sociale e Popolo della Famiglia-Cambiamo ma queste ultime tre liste civiche non hanno superato la soglia di sbarramento del 3% e resteranno fuori dal Comune. Di Stefano ha escluso, finora, apparentamenti ufficiali. Per questo, in caso di vittoria di Di Stefano, 9 seggi spetterebbero alla Lega, 6 a FdI e 5 all’Udc. Se la Lega non ha sfondato, FdI prosegue la sua ascesa e l’Udc si conferma una presenza costante capace di stare intorno al 9%. Si tratta di un’indicazione per il momento perché il calcolo dei resti potrebbe provocare oscillazioni tra un partito e l’altro. E poi c’è la nomina degli assessori: tanto per fare un raffronto, la giunta Di Primio è composta di 9 assessori. Di Stefano ha già annunciato che nominerà un solo assessore esterno, Adele Campanelli per la cultura, e i restanti sarebbero tutti gli eletti. Con 7 scivolamenti, si aprirebbero le porte del consiglio ad altrettanti candidati.
Ferrara è appoggiato da 4 liste: Pd, Chieti per Chieti, La Sinistra con Diego e Ferrara sindaco che però non ha raggiunto il 3%. I 20 seggi della maggioranza dovrebbero essere ripartiti così: 9 al Pd, 6 a Chieti per Chieti e 5 alla Sinistra con Diego. Per Ferrara, però, non sono esclusi apparentamenti: Ferrara non chiude la porta a nessuno e con il M5s di Luca Amicone si potrebbe arrivare a una convergenza.
Presenti in consiglio anche Bruno Di Iorio, candidato dell’asse Febbo-Marzoli terzo con oltre il 20% dei consensi, e gli altri candidati sindaci: Di Iorio, con Di Stefano vincente, potrebbe avere altri tre consiglieri mentre, con Ferrara vincente, ne avrebbe solo un altro.
Con Di Stefano vincente, Paolo De Cesare porterebbe in consiglio anche un altro consigliere.
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