Si apre la stagione della pesca ma senza trote

Protesta : la Provincia non ha ripopolato i corsi d’acqua il dirigente: i fiumi non rappresentano un mercato

Jari Orsini Chieti. “A fine febbraio si aprirà la stagione della pesca ma la Provincia di Chieti non ha provveduto a ripopolare i suoi fiumi di trote come, invece, accaduto nelle altre province abruzzesi.” Un agguerrito manipolo di pescatori teatini protesta contro la Provincia colpevole, a loro dire, di non aver seminato, come si dice in gergo, i rivoli di acqua dolce sparsi sul territorio provinciale in tempo per la riapertura nazionale della pesca in programma domenica 24 febbraio. Replica Giancarlo Moca, dirigente del settore caccia e pesca della Provincia. “L’appalto per il ripopolamento di trote nei fiumi- dice Moca- è stato bandito. Ma è bene precisare che i fiumi della provincia non sono una pescheria e che l’immissione di pesci non può essere fatta su misura per i pescatori. L’attività di pronto pesca è vietata dalla legge.” Gli amanti della pesca non sono d’accordo. Accusano l’amministrazione provinciale di non aver eseguito la semina dei fiumi con la tempistica adottata nella parte restante della regione. “Siamo alle solite. La Provincia non ha seminato i suoi fiumi e il 24 febbraio molti di noi- lamenta un gruppo di pescatori- sarà costretto ad andare a pescare altrove.” Un problema serio, secondo gli appassionati di pesca, perché bisognerà spostarsi mentre tutti gli altri colleghi pescheranno nel proprio territorio. “Stigmatizziamo il comportamento della Provincia anche perché- aggiungono i pescatori- solo nel comprensorio teatino si paga il tesserino di segna-cattura del pesce. In cambio, però, non riceviamo alcun servizio.” Replica l’ingegner Moca. “L’apertura della stagione della pesca non può essere scambiata come una giornata di acquisto libero di trote. Lo scorso anno- ricorda Moca- abbiamo bandito l’appalto per la semina dei fiumi nello stesso periodo e quindi non ci sono ritardi checché ne dica qualcuno.” Entra nel dettaglio Enzo De Vincentiis, dell’ufficio provinciale caccia e pesca. “Il bando pubblicato consentirà di immettere 3930 chilogrammi di trote nei fiumi della provincia. E’ bene precisare che il ripopolamento dei rivoli di acqua dolce avviene- spiega De Vincentiis- in base a precisi criteri biologici finalizzati al riequilibrio faunistico dei fiumi. Non ci sono altri obiettivi, benché meno quelli di assecondare le esigenze dei pescatori che devono rispettare le regole.” Jari Orsini