Si piega il ponte sul Treste, chiusa la Trignina
L’asfalto sprofonda tre metri. Un automobilista: «L’ho visto accartocciarsi»
LENTELLA. Cede la Fondovalle del Trigno, si piega il ponte sul fiume Treste. E per i sindaci della vallata è l’ epilogo di un disastro da tempo annunciato. «Ho sentito l’asfalto che si abbassava, ho pensato ad un giramento di testa. Poi mi sono accorto di quello che stava succedendo e mi sono fermato per chiedere aiuto»: è il racconto di A.B., 39 anni, operaio di Campobasso, uno dei tanti pendolari che percorrono la Trignina (Statale 650), l’anello di congiungimento tra Abruzzo e Campania.
Ieri pomeriggio l’operaio si è trovato a un passo dalla tragedia. Erano da poco passate le 18 quando al volante di un furgone, ha raggiunto il ponte sul Treste, al chilometro 69,8, nel comune di Lentella. Proprio in quel momento, quel ponte non di grandi dimensioni - è lungo un centinaio di metri e alto una decina - ma comunque sorretto da piloni in cemento armato, è sprofondato. L’uomo si è subito fermato e superato il primo comprensibile momento di paura, ha chiamato il 113. Sul posto nel giro di pochi minuti sono arrivati quasi tutti, dai carabinieri ai vigili del fuoco, ai tecnici Anas. La strada è stata chiusa e il traffico deviato. La corsia di sinistra si è abbassata di circa tre metri, su un tratto di 70 metri. I vigili del fuoco parlano di “cedimento strutturale”. Hanno ceduto (forse a causa delle vibrazioni prodotte dai mezzi in transito) le travi di sostegno di 25 metri, realizzate negli anni Settanta. Un colpo per la viabilità.
Era da tempo che i sindaci della vallata del Trigno e i pendolari si lamentavano delle pessime condizioni della Trignina. E solo pochi mesi fa in quello stesso tratto l’Anas aveva rifatto il manto d’asfalto. «E’ inutile coprire con il bitume mali ben più gravi. Questa strada va rifatta», hanno ieri ripreso la protesta decine di autotrasportatori. Per loro e per gli 8mila pendolari che ogni giorno attraversano la fondovalle Trignina comincia un periodo di gravi disagi. La strada è stata chiusa a data da destinarsi e il traffico dirottato sulla vecchia Provinciale che passa per Fresagrandinaria. Oggi alle 11 è previsto un sopralluogo per appurare la gravità del danno e cercare di stabilire per quanto tempo il ponte resterà chiuso. E’ prevista anche la presenza del ministro Di Pietro.
Ieri pomeriggio l’operaio si è trovato a un passo dalla tragedia. Erano da poco passate le 18 quando al volante di un furgone, ha raggiunto il ponte sul Treste, al chilometro 69,8, nel comune di Lentella. Proprio in quel momento, quel ponte non di grandi dimensioni - è lungo un centinaio di metri e alto una decina - ma comunque sorretto da piloni in cemento armato, è sprofondato. L’uomo si è subito fermato e superato il primo comprensibile momento di paura, ha chiamato il 113. Sul posto nel giro di pochi minuti sono arrivati quasi tutti, dai carabinieri ai vigili del fuoco, ai tecnici Anas. La strada è stata chiusa e il traffico deviato. La corsia di sinistra si è abbassata di circa tre metri, su un tratto di 70 metri. I vigili del fuoco parlano di “cedimento strutturale”. Hanno ceduto (forse a causa delle vibrazioni prodotte dai mezzi in transito) le travi di sostegno di 25 metri, realizzate negli anni Settanta. Un colpo per la viabilità.
Era da tempo che i sindaci della vallata del Trigno e i pendolari si lamentavano delle pessime condizioni della Trignina. E solo pochi mesi fa in quello stesso tratto l’Anas aveva rifatto il manto d’asfalto. «E’ inutile coprire con il bitume mali ben più gravi. Questa strada va rifatta», hanno ieri ripreso la protesta decine di autotrasportatori. Per loro e per gli 8mila pendolari che ogni giorno attraversano la fondovalle Trignina comincia un periodo di gravi disagi. La strada è stata chiusa a data da destinarsi e il traffico dirottato sulla vecchia Provinciale che passa per Fresagrandinaria. Oggi alle 11 è previsto un sopralluogo per appurare la gravità del danno e cercare di stabilire per quanto tempo il ponte resterà chiuso. E’ prevista anche la presenza del ministro Di Pietro.