Sixty, la Regione riavvia il dialogo
L'assessore Gatti: adesso il clima è più sereno per arrivare a un accordo
CHIETI. Vertenza Sixty, si riaccende la speranza. E' ripresa ieri in Regione la trattativa tra azienda e sindacati. L'incontro ha registrato un inatteso clima sereno tra le due parti, che hanno lavorato fino a tarda sera per cercare una mediazione sui 183 esuberi annunciati dal piano industriale del gruppo moda 2012-2015. I sindacati, la Filctem-Cgil soprattutto, sollevano dubbi sulla validità del piano che, se andasse fino in fondo, come annunciato, avrebbe ricadute pesanti sull'occupazione e il tessuto socio-economico cittadino.
«Hanno ripreso a dialogare», commenta l'assessore regionale Paolo Gatti, «ed è già un risultato importante. In un clima sostanzialmente rasserenato, le parti proseguono il confronto dopo le prime due ore di riunione. Ho lasciato la sala quando ho constatato una significativa apertura dell'azienda alle richieste dei sindacati e di ammorbidimento delle posizioni di questi ultimi. Il tavolo tornerà a riunirsi tra fine marzo e gli inizi di aprile».
Questa sera, alle 18, si terrà la fiaccolata in via Piaggio, nella zona industriale, per tenere alta l'attenzione dell'opinione pubblica su una vertenza che ai 183 esuberi annunciati dal piano industriale, ha aggiunto i 46 di Sixty Log, il ramo logistico dell'azienda di moda destinato a cessare a breve l'attività. Sembra che parte dei lavoratori della società verrà comunque reintegrata dal nuovo soggetto imprenditoriale in via di formazione, ma i sindacati frenano.
«Non sappiamo ancora nulla sul nuovo soggetto che rileverà l'attività», ha dichiarato al Centro qualche giorno fa Giuseppe Rucci di Filctem-Cgil, «dunque è tutto ancora da discutere». Questa sera, allora, nella manifestazione che parte dal presidio dei lavoratori, di fronte alla sede Sixty dello Scalo, confluirà anche la preoccupazione per questi altri posti di lavoro a rischio. Alla fiaccolata hanno annunciato di partecipare sindaco e assessori con Di Primio, che ieri è intervenuto all'incontro convocato in Regione insieme con l'assessore provinciale Daniele D'Amario. Il primo cittadino di Chieti ha espresso solidarietà e sostegno ai lavoratori, auspicando una partecipazione sentita e ampia alla manifestazione di questa sera, sia da parte di politici e amministratori locali, che della gente comune.
L'appello è stato già accolto dall'Italia dei Valori. «Il messaggio dato dall'amministrazione della Sixty», afferma Giampiero Riccardo, «teso a investire nel rilancio dell'azienda a nuovi mercati come gli Stati Uniti, il Brasile e la Russia, non può assolutamente conciliarsi con la cassa integrazione prima e il licenziamento poi dei dipendenti dello stabilimento di Chieti Scalo. In una zona industriale decimata, questo potrebbe essere il segnale definitivo di una desertificazione senza ritorno».
La fiaccolata di questa sera vuole appunto sensibilizzare l'opinione pubblica sulla necessità di salvaguardare i posti di lavoro in Sixty come un patrimonio di professionalità determinante per il successo dell'azienda di moda. I sindacati riaffermano così che Sixty deve rimanere a Chieti per ridimensionare la delocalizzazione produttiva, incentivando quei fattori di creatività che contribuiscono a consolidare i marchi del Made in Italy.
«Hanno ripreso a dialogare», commenta l'assessore regionale Paolo Gatti, «ed è già un risultato importante. In un clima sostanzialmente rasserenato, le parti proseguono il confronto dopo le prime due ore di riunione. Ho lasciato la sala quando ho constatato una significativa apertura dell'azienda alle richieste dei sindacati e di ammorbidimento delle posizioni di questi ultimi. Il tavolo tornerà a riunirsi tra fine marzo e gli inizi di aprile».
Questa sera, alle 18, si terrà la fiaccolata in via Piaggio, nella zona industriale, per tenere alta l'attenzione dell'opinione pubblica su una vertenza che ai 183 esuberi annunciati dal piano industriale, ha aggiunto i 46 di Sixty Log, il ramo logistico dell'azienda di moda destinato a cessare a breve l'attività. Sembra che parte dei lavoratori della società verrà comunque reintegrata dal nuovo soggetto imprenditoriale in via di formazione, ma i sindacati frenano.
«Non sappiamo ancora nulla sul nuovo soggetto che rileverà l'attività», ha dichiarato al Centro qualche giorno fa Giuseppe Rucci di Filctem-Cgil, «dunque è tutto ancora da discutere». Questa sera, allora, nella manifestazione che parte dal presidio dei lavoratori, di fronte alla sede Sixty dello Scalo, confluirà anche la preoccupazione per questi altri posti di lavoro a rischio. Alla fiaccolata hanno annunciato di partecipare sindaco e assessori con Di Primio, che ieri è intervenuto all'incontro convocato in Regione insieme con l'assessore provinciale Daniele D'Amario. Il primo cittadino di Chieti ha espresso solidarietà e sostegno ai lavoratori, auspicando una partecipazione sentita e ampia alla manifestazione di questa sera, sia da parte di politici e amministratori locali, che della gente comune.
L'appello è stato già accolto dall'Italia dei Valori. «Il messaggio dato dall'amministrazione della Sixty», afferma Giampiero Riccardo, «teso a investire nel rilancio dell'azienda a nuovi mercati come gli Stati Uniti, il Brasile e la Russia, non può assolutamente conciliarsi con la cassa integrazione prima e il licenziamento poi dei dipendenti dello stabilimento di Chieti Scalo. In una zona industriale decimata, questo potrebbe essere il segnale definitivo di una desertificazione senza ritorno».
La fiaccolata di questa sera vuole appunto sensibilizzare l'opinione pubblica sulla necessità di salvaguardare i posti di lavoro in Sixty come un patrimonio di professionalità determinante per il successo dell'azienda di moda. I sindacati riaffermano così che Sixty deve rimanere a Chieti per ridimensionare la delocalizzazione produttiva, incentivando quei fattori di creatività che contribuiscono a consolidare i marchi del Made in Italy.
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