Soda caustica stoccata in due silos vicino alla riserva di Punta Aderci

20 Maggio 2022

Sì del Comitato di gestione dell’oasi all’impianto dopo il via libera della commissione comunale L’azienda: serbatoi sicuri. I timori dell’Arci. L’assessore: non possiamo spostare l’area produttiva

VASTO. Non solo acido solforico e fosforico, ma anche idrossido di sodio (soda caustica) nei serbatoi di stoccaggio presenti nella zona industriale di Punta Penna, in prossimità del sito di interesse comunitario (Sic) Punta Aderci-Punta della Lotta. Ha ottenuto il parere favorevole del Comitato di gestione della riserva di Punta Aderci l’intervento proposto dalla ditta Hadri Tanks srl, nata in seguito alla cessione di un ramo di azienda delle industrie chimiche Puccioni. Il via libera riguarda l’adeguamento dell’impianto di stoccaggio già esistente, lambito dalle fiamme nel corso dell’incendio che divampò nell’estate 2020. Per alcuni vastesi si tratta di un nuovo campanello d’allarme per l’area protetta.
SODA CAUSTICAL’intervento proposto consiste nell’adeguamento dei due serbatoi destinati allo stoccaggio della soda caustica al 50% e dei relativi sistemi che permettono le operazioni di carico e scarico della sostanza. Riguarda inoltre l’inserimento di presidi depurativi finalizzati all’abbattimento delle emissioni provenienti dai sei silos. La ditta, che ha dovuto produrre una corposa documentazione – tra cui la valutazione di incidenza ambientale (Vinca) – ritiene che verranno garantiti tutti i sistemi di sicurezza, precisando che i serbatoi dedicati all’idrossido di sodio al 50%, materiale altamente infiammabile, sono collocati all’interno di un bacino di contenimento. Di conseguenza la sostanza chimica non entrerà mai in contatto con l’ambiente esterno. La Hadri Tanks ha anche precisato che «non ci saranno fasi di lavorazione della soda», la quale verrà sola stoccata, e che il quantitativo è pari a 25mila tonnellate l’anno.
I PARERI FAVOREVOLIIl via libera del Comitato di gestione presieduto dall’assessore all’ambiente Gabriele Barisano – assente l’avvocato Maria Grazia Mancini, rappresentante delle associazioni – è arrivato dopo il via libera della Commissione comunale di valutazione ambientale. Gli esperti hanno dato parere favorevole, fatta eccezione per il professor Andrea Mazzatenta che sollevò una serie di perplessità per i potenziali rischi ambientali e per la possibilità di incidente chimico che, a parere del professionista «non appare opportunamente valutato». Al termine dell’istruttoria il dirigente, Stefano Monteferrante ha espresso parere favorevole con prescrizioni.
LE REAZIONI«Il parere favorevole del Comitato di gestione è stato rilasciato, a mio avviso, come se fosse un atto dovuto», commenta Nicola Savatorelli, presidente dell’Arci, «invece c’erano parecchi spazi di analisi e di azione. In ogni caso, al di là della questione tecnica, resta il fatto che la politica continua a non decidere su quella zona, nonostante si parli da trent’anni della delocalizzazione dell’area industriale. Sapere oggi che due dei sei silos conterranno soda caustica preoccupa e non poco, anche se vengono garantite tutte le sicurezze, ma sappiamo benissimo che l’imponderabile è dietro l’angolo. Ne è dimostrazione l’incendio di due anni fa che ha sfiorato i serbatoi». «Come amministrazione comunale ci troviamo a decidere su una zona industriale che convive da anni con la riserva di Punta Aderci», sostiene dal canto suo Barisano, «questa è la realtà con cui dobbiamo fare i conti. Al momento non ci sono le condizioni, né le risorse per una delocalizzazione dell’area. Se un domani dovessero essere trovare sarei il primo ad essere contento».
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