Stellantis, arriva un’altra cassa integrazione
L’azienda ha comunicato il ricorso agli ammortizzatori sociali anche dal 7 al 19 gennaio 2025
ATESSA. Si chiude un anno drammatico per Stellantis Atessa, in cassa integrazione fino all'ultimo giorno che precede la chiusura collettiva per le ferie natalizie (22 dicembre). E il 2025 si aprirà con un altro pesante carico di incertezza: nella riunione di ieri tra direzione aziendale e comitato esecutivo di Fim-Uilm-Fismic-Uglm-Aqcf, l'azienda ha comunicato che farà ricorso a un ulteriore periodo di cassa integrazione dal 7 al 19 gennaio per un massimo di 1.500 lavoratori dello stabilimento a causa dell'attuale situazione di mercato.
Da giugno l'azienda sta facendo ricorso agli ammortizzatori sociali senza interruzione. Motivo degli esuberi sarebbero le esigenze produttive dell'azienda a causa della «volontà di Stellantis di cessare tutti i contratti in essere» dal 31 dicembre. La produzione è stata tuttavia riavviata già dal terzo turno di martedì dopo il raggiungimento di un accordo tra azienda e sindacati.
Nell'incontro al Mimit, a seguito dell'apertura delle procedure di licenziamenti di oltre 300 lavoratori di Transnova, Logitech, Teknoservice e Csa dopo la comunicazione di recesso di tutte le commesse da parte di Stellantis «su richiesta sindacale unitaria», si legge in una nota a firma di tutte le sigle sindacali, «si è ottenuta la proroga di 12 mesi dei contratti di servizio e quindi la revoca di tutti i licenziamenti. Ciò è stato possibile grazie anche alle iniziative dei lavoratori in presidio da giorni».
Il prossimo tavolo ministeriale sulla vertenza è previsto il prossimo 17 dicembre. «Il tempo conquistato», concludono i sindacati, «dovrà essere utile per trovare soluzioni strutturali per Transnova e l'intero settore, adottando le giuste politiche industriali».
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