Strage di pulcini, morti in 40mila

I dipendenti scioperano e non seguono la schiusa. E l'Enel taglia la luce
FOSSACESIA. Una strage annunciata. Decine di migliaia di pulcini - 40mila secondo stime ufficiose - sono morti ieri nell'azienda avicola San Pietro di Fossacesia, dove da mercoledì scorso i 30 lavoratori, senza stipendio da tre mesi, hanno incrociato le braccia. Alla moria di pulcini si aggiunge la decisione dell'Enel di interrompere l'erogazione dell'energia elettrica, a causa di alcune bollette non pagate. Lo stabilimento ora rischia il collasso totale, e oltre ai pulcini sono a rischio altri 20mila animali tra galli e galline.
Nessuna pietà. Via la luce anche se ieri alla San Pietro era la giornata della schiusa delle uova. In preventivo c'era la nascita di 50/60mila pulcini. La maggior parte non ce l'ha fatta. Per sopperire all'assenza di corrente è entrato in funzione un generatore, ma il gasolio per il suo funzionamento è scarso e il carburante potrebbe bastare solo fino a stamattina. Tutte le macchine dell'impianto potrebbero fermarsi, e i danni allora sarebbero peggiori.
Ma l'evento era a rischio da giorni, dopo che i dipendenti avevano proclamato sciopero per il mancato pagamento degli stipendi.
Il ciclo produttivo non ha seguito il suo regolare andamento, che prevede che tre giorni prima della nascita dei pulcini, le uova vengano passate dalle incubatrici alle camere di schiusa. L'agitazione dei lavoratori non ha garantito questo passaggio e neppure l'azienda se ne è preoccupata. E l'epilogo è stato la moria di migliaia di animali. «Durante il sopralluogo abbiamo riscontrato che buona parte dei pulcini era morta», dice Giuseppe Torzi, responsabile del servizio di igiene di allevamenti e produzioni zootecniche della Asl Chieti-Lanciano-Vasto, «molti erano ancora vivi ma destinati a perire nel giro di qualche ora. La mortalità nel caso dei pulcini è fisiologica, ma la situazione in questo caso si è aggravata». Non è avvenuto infatti il previsto passaggio di macchinari e gli animali sono caduti all'interno delle incubatrici perché privi di un sostegno di appoggio. «Si è creato poi un sovraffollamento dentro le macchine e i pulcini sopravvissuti moriranno a stretto giro di tempo per asfissia», continua Torzi.
La Asl non è stata in grado di fornire cifre ufficiali sul numero delle morti, ma i dipendenti sostengono che siano almeno 40mila. Cifra che è destinata a crescere col passare delle ore, perché i pulcini si trovano in spazi non idonei e appena nati vanno curati e vaccinati. Sulla vicenda i veterinari della Asl hanno informato la Procura della Repubblica di Lanciano. Non si escludono misure per maltrattamento di animali a carico della proprietà della San Pietro, la Levantesi Group di San'Elpidio a Mare, in provincia di Ascoli Piceno.
L'azienda sanitaria è in contatto col sindaco di Fossacesia, Fausto Stante. La moria di animali rappresenta infatti anche un problema igienico-sanitario. Un'altra schiusa di uova è prevista per giovedì. A questo punto la Procura potrebbe precettare i lavoratori o intimare all'azienda di provvedere in altro modo ad assicurare il corretto svolgimento del ciclo produttivo.
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