LANCIANO
Strangolò la moglie in garage, Di Nunzio resta in carcere
Il femminicidio del 2022: la Corte d'Assise rigetta la richiesta dei legali del marito e dice no ai domiciliari
LANCIANO. Resta in carcere, a Teramo, Aldo Rodolfo Di Nunzio, 72 anni, sotto processo per il presunto strangolamento della moglie Annamaria D'Eliseo, 60 anni, avvenuto il 15 luglio 2022 nella cantina-garage dell'abitazione di famiglia, in località Iconicella di Lanciano. La Corte d'Assise di Lanciano, riunitasi in camera di consiglio, ha sciolto la riserva e rigettato la richiesta di scarcerazione o la concessione dei domiciliari all'imputato chiesto dai suoi difensori Silvia De Santis e Alberto Paone lo scorso venerdì, 10 maggio, all'apertura del processo.
La difesa aveva depositato gli esiti della perizia fonica sull'audio estrapolato dal sistema esterno di videosorveglianza della villa e per il loro consulente di parte, il fonico forense Marco Perino, di Ivrea, nel frammento audio si sentiva la voce di un uomo che diceva due volte: "Guarda me". Perizia diametralmente opposta a quella della procura di Lanciano che si era affidata al perito informatico Cristian Franciosi dell'Aquila il cui risultato è stato che nell'audio si sentiva una voce di donna che invece gridava: "Lasciami, lasciami". La stessa difesa aveva chiesto la scarcerazione di Nunzio anche per mancanza di elementi probatori e la reiterazione di reati violenti. L'imputato era stato arrestato lo scorso 11 gennaio, proprio a seguito del deposito di perizia voluta dal procuratore capo Mirvana Di Serio. Nuova udienza fissata al 14 giugno.