Svuota il conto corrente di un anziano 

LANCIANO. Approfittando della buona fede di un anziano ha falsificato le sue firme e fatto operazioni e investimenti sul suo conto facendo sparire 54.000 euro. Ora F.F., dipendente di un ufficio...

LANCIANO. Approfittando della buona fede di un anziano ha falsificato le sue firme e fatto operazioni e investimenti sul suo conto facendo sparire 54.000 euro. Ora F.F., dipendente di un ufficio postale cittadino, è indagata per truffa, falso e sostituzione di persona. Alla donna è stato anche sequestrato il conto corrente, su disposizione del giudice Massimo Canosa che ha accolto la richiesta del sostituto procuratore Serena Rossi. Ma sul conto sono stati trovati solo 8.000 euro.
Lui, 80 anni di Lanciano, si fidava di quell’impiegata. Si rivolgeva a lei per chiedere informazioni e gestire il conto corrente, dove aveva depositato 54.000 euro, i risparmi di una vita. Per la Procura, però, avrebbe fatto male a fidarsi. Quei soldi, infatti, ora non ci sono più. Volatilizzati senza, però, che lui abbia speso un solo euro di quel tesoretto. A farli sparire, secondo le indagini condotte dal sostituto procuratore Rossi su denuncia dello stesso anziano, rappresentato dall’avvocato Dalila Di Loreto, sarebbe stata una dipendente di un ufficio postale lancianese. Questa, sempre in base alle indagini, avrebbe avuto accesso a particolari autorizzazioni di movimenti di denaro dei clienti e così avrebbe truffato l’anziano correntista, falsificando le firme e incassando i suoi soldi.
Sarebbero state tre le operazioni truffaldine fatte nel marzo scorso sul conto dell’80enne, per un totale di 54.000 euro. Operazioni -prelievi, bonifici e movimenti tutti cartacei mai in contanti- non autorizzati dall’anziano. Che si è accorto dell’ammanco solo grazie alla segnalazione dell’ufficio postale. Il direttore, che collabora alle indagini, avrebbe chiamato l’uomo per chiedergli il motivo di queste tre operazioni importanti da 35.000, 16.000 e 3.000 euro nel giro di pochi giorni.
Una procedura di controllo di routine quando si prelevano grosse cifre, che ha fatto scoprire l’ammanco e cadere l’anziano dalle nuvole: «Io non ho fatto alcun prelievo», è riuscito a dire. Ha così sporto denuncia e sono partite le indagini della Procura che è risalita alla presunta dipendente infedele, ora indagata per tuffa, falso e sostituzione di persona. Il sostituto procuratore Rossi ha anche chiesto e ottenuto dal giudice il sequestro del conto della dipendente dove però ci sarebbero solo 8mila euro.
Il legale di F.F., Carmine Di Risio del foro di Vasto, ha presentato ricorso al Riesame contro il sequestro e fa sapere che la dipendente è totalmente estranea alle accuse, che i soldi dei conti sono frutto di donazioni di famigliari e che può giustificare tutti i flussi di denaro. Nessuna truffa dunque, né sostituzione di persona.
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