Teatro Fenaroli chiuso per lavori Ma può riaprire la sala Mazzini 

Ranieri: «Spettacoli garantiti fino a gennaio, poi la ristrutturazione da ultimare entro ottobre 2025» E L’assessore respinge le accuse di “città morta”: «Abbiamo investito un milione sugli spazi culturali»

LANCIANO . «Abbiamo investito finora oltre un milione sugli spazi dedicati alla cultura e organizzato eventi che hanno riscosso un notevole successo, altro che città morta. Certo, per fare lavori che migliorano le strutture ci sono anche dei disagi da sopportare. Per quanto riguarda il teatro Fenaroli ci sarà un restyling per l’efficientamento energetico ma la stagione non verrà cancellata, come qualcuno della minoranza sostiene, ma ridotta». Queste le parole dell’assessore alla Cultura Danilo Ranieri alla presentazione del Flic, Festival Lanciano in contemporanea (vedi articolo a pagina 31), parlando appunto degli spettacoli del festival che vengono regolarmente fatti e fatti anche al Fenaroli.
«Il Flic ha i suoi venti spettacoli, molti al Fenaroli, così come al teatro ci saranno il cartellone natalizio dal primo dicembre al 12 gennaio, i concerti Emf di Santo Stefano e capodanno», assicura Ranieri, «i lavori per il miglioramento dell’efficienza energetica partiranno da febbraio e si spera di chiuderli per ottobre 2025. Aver ottenuto 250mila euro dal Pnrr, a cui aggiungiamo centomila euro di fondi comunali, è importantissimo per adeguare una struttura che di certo non resterà vuota». Col Pnrr il teatro avrà le tecnologie più moderne dal punto di vista energetico: luci a led, pompe di calore, fotovoltaico e tegole nuove che trattengono il calore, sipari per il contenimento energetico, pannelli radianti in platea, nuovi infissi. Anche il foyer sarà interessato dai lavori con la sostituzione delle caldaie nei bagni, nei camerini e relativi ventilconvettori.
«Sono lavori che ci permettono anche di abbassare i costi di gestione, visto che oggi paghiamo bollette da dodicimila euro, e di offrire», spiega l’assessore Ranieri, «un servizio migliore ai cittadini e a quanti lo utilizzano. Ci saranno disagi? Certo, sono inevitabili quando si fanno lavori: non faremo tutta la stagione teatrale ma gran parte sì e poi abbiamo delle alternative che stiamo valutando».
Una è la sala Mazzini: la giunta Pupillo la chiuse nel dicembre 2019, lasciando la città con uno spazio in meno dove organizzare convegni, eventi per associazioni ma soprattutto le recite scolastiche. Quella Paolini prova a riaprila: grazie ai fondi Pnrr ha sistemato una parte ma ci son altri interventi da fare: «È arrivato il via libera del ministero per usare il residuo del Pnrr di 49mila euro per il rifacimento degli infissi e altri lavori legati all’efficentamento energetico», annuncia Ranieri, «invece serviranno fondi del Comune per rifare i bagni e la moquette. Abbiamo già investito molto su una struttura che ci permetterà di raddoppiare gli spazi culturali in città nel 2025. Così come abbiamo investito sulla sala convegni del Polo museale, il museo e anche la sistemazione dei piani di sicurezza per le Torri Montanare».
Poi si dovrà anche pensare a come dividere questi spazi. Ad esempio la sala Mazzini può ospitare saggi e spettacoli più piccoli avendo 140 posti a sedere, Polo museale, Diocleziano, aula magna Umberto I possono accogliere anche concerti. «Oggi incontrerò la deputazione teatrale proprio per capire come distribuire gli spettacoli», chiude Ranieri, «almeno un paio di spettacoli di prosa ci saranno. Ci sono le sezioni del teatro dei ragazzi, dialettale e contemporaneo da dividere: ovviamente bisogna stringere i denti e anche accelerare con le procedure – delibera da votare in consiglio comunale per la variazione di bilancio e del Dup, gara, lavori – per inaugurare così il nuovo teatro con la stagione 2025».
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