Torino di Sangro, uccide la moglie in strada a colpi di bastone / VIDEO
L'omicidio in contrada Montesecco al culmine di una lite, l'uomo è stato bloccato dai carabinieri. Sembra che soffrisse da tempo di disturbi psichici
TORINO DI SANGRO. Un uomo di 68 anni ha ucciso la moglie 65enne a pugni e colpi di bastone (in un primo momento sembrava con una pietra) a Torino di Sangro, abbandonando poi il cadavere in una piccola scarpata. Il delitto, al culmine di una lite scoppiata in strada, è avvenuto in contrada Montesecco.
Sul posto è stato ritrovato un ramo d'albero spezzato con tracce ematiche: secondo gli investigatori dovrebbe trattarsi dell'arma del delitto.Dopo l’omicidio, l’uomo è tornato a casa e da lì ha telefonato al 118. A quel punto sono stati allertati i carabinieri, che lo hanno bloccato nella sua abitazione di Torino di Sangro, ancora sporco di sangue. L'uomo pare che soffrisse di disturbi psichici.
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Marito e moglie erano in auto quando è cominciata la lite, lungo una strada di campagna che dalla loro casa conduce al paese, poco distante. In base a una prima ricostruzione dei fatti, la macchina si è fermata, la donna, Luisa Ciarelli, 65 anni, è scesa per fuggire, ma il marito, Domenico Giannicchi, 67enne,ex operaio della Denso di San Salvo, l'ha rincorsa, per poi colpirla ripetutamente sembra con un bastone, fino a lasciarla esanime fra gli alberi. Quando lui si è reso conto di quello che aveva fatto, ha chiamato il 118 dicendo di avere colpito la moglie; sono arrivati i carabinieri della locale stazione coordinati dal comandante, luogotenente Michele Cefaratti, al quale l'uomo ha sommariamente riferito l'accaduto, prima di essere accompagnato in caserma dove è attualmente in custodia.
Fra i primi ad arrivare sul posto il sindaco di Torino di Sangro, Nino Di Fonso, «Siamo sgomenti», ha detto.
«Stiamo raccogliendo elementi utili per ricostruire la vicenda - dice il comandante della Compagnia di Ortona (Chieti), Roberto Ragucci - in attesa dell'arrivo del medico legale anche per capire la dinamica dell'omicidio».
Le indagini sono coordinate da Gabriella De Lucia, sostituto procuratore della Repubblica al tribunale di Vasto. Per i rilievi scientifici e per capire quale oggetto sia stato usato come arma sono al lavoro i carabinieri del Ris.