Tribunale, rifiuti nelle fondamenta
I primi risultati delle verifiche dei periti dopo il terremoto
CHIETI. Sotto il tribunale c’è materiale da riporto, laterizi, rifiuti in genere. E’ quello che per il momento hanno accertato i tecnici della Provincia, proprietaria del palazzo di giustizia, i geologi incaricati dall’ente. Ma al di fuori dell’ufficialità già preoccupante e comunque molto scarna offerta da referenti comunali poco loquaci, sembra che le fondamenta soffrano di qualche problema.
Il tribunale è inagibile per metà. Lo hanno detto i vigili del fuoco dopo la scossa di terremoto del 6 aprile. L’intera ala di sinistra è stata da subito transennata e gli esperti hanno fatto sgomberare tutte le stanze a rischio. Impiegati e giudici sono stati trasferiti nella parte destra dell’edificio. Ma gli esperti hanno comunque consigliato di limitare le udienze e l’attività con il pubblico al minimo indispensabile.
Il lavoro in uffici stretti che già prima del terremoto richiedeva più spazi si sta facendo piuttosto difficoltosa con macchine, mobilia, fascicoli che sono stati sistemati alla bell’e meglio nelle stanze agibili.
Per questo il presidente del tribunale Geremia Spiniello ha chiesto ai tecnici di sottoporre il palazzo di giustizia a verifiche e di consegnare i risultati al più presto. La giustizia già lentina non può subire ulteriori rallentamenti. Lunedì è stata così convocata una riunione che si terrà nell’ufficio del presidente insieme con tutte le parti interessate, compresa la procura della repubblica, attualmente sita nei palazzi delle poste centrali. Ma fino ad ora bocche cucite da parte di tutti. «I tecnici hanno trovato del materiale da riporto», riferisce l’assessore comunale ai lavori pubblici Luigi Febo, dopo che gli addetti della Provincia, il venerdì di una settimana fa, hanno eseguito il carotaggio. L’assessore aggiunge che devono essere realizzate ancora altre prove per verificare come reagisce l’edificio. Attività che necessariamente dovranno essere svolte nella giornata di oggi, con uffici più liberi, vista la ristrettezza dei tempi.
Intanto torna alla ribaltà il progetto di costruire una cittadella giudiziaria, occasione più svolta sfuggita alle amministrazioni di questa città. Ma ci si augura che non sia solo uno spot da campagna elettorale. (k.g.)
Il tribunale è inagibile per metà. Lo hanno detto i vigili del fuoco dopo la scossa di terremoto del 6 aprile. L’intera ala di sinistra è stata da subito transennata e gli esperti hanno fatto sgomberare tutte le stanze a rischio. Impiegati e giudici sono stati trasferiti nella parte destra dell’edificio. Ma gli esperti hanno comunque consigliato di limitare le udienze e l’attività con il pubblico al minimo indispensabile.
Il lavoro in uffici stretti che già prima del terremoto richiedeva più spazi si sta facendo piuttosto difficoltosa con macchine, mobilia, fascicoli che sono stati sistemati alla bell’e meglio nelle stanze agibili.
Per questo il presidente del tribunale Geremia Spiniello ha chiesto ai tecnici di sottoporre il palazzo di giustizia a verifiche e di consegnare i risultati al più presto. La giustizia già lentina non può subire ulteriori rallentamenti. Lunedì è stata così convocata una riunione che si terrà nell’ufficio del presidente insieme con tutte le parti interessate, compresa la procura della repubblica, attualmente sita nei palazzi delle poste centrali. Ma fino ad ora bocche cucite da parte di tutti. «I tecnici hanno trovato del materiale da riporto», riferisce l’assessore comunale ai lavori pubblici Luigi Febo, dopo che gli addetti della Provincia, il venerdì di una settimana fa, hanno eseguito il carotaggio. L’assessore aggiunge che devono essere realizzate ancora altre prove per verificare come reagisce l’edificio. Attività che necessariamente dovranno essere svolte nella giornata di oggi, con uffici più liberi, vista la ristrettezza dei tempi.
Intanto torna alla ribaltà il progetto di costruire una cittadella giudiziaria, occasione più svolta sfuggita alle amministrazioni di questa città. Ma ci si augura che non sia solo uno spot da campagna elettorale. (k.g.)